Dalla pena del BOSCO VERTICALE che ha oppresso la nostra piazza Castello per anni, la sindaca e il suo degno vicesindaco, dopo avere autorizzato un indecoroso abbattimento dell'immobile del '700 senza nessun tentativo di recupero almeno parziale, ci condannano a subire anche l'onta di un cantiere abbandonato con erbacce e spazzatura in bellavista.
UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO
Se ciò non bastasse la Sindaca si supera e dimostra ai giornali quanto è inconcepibile il modo di amministrare suo e della sua giunta.
Nel rispondere al nostro post del 12 maggio RILEGGILO
autodenuncia al Giornale di Vimercate (leggi l'articolo a fianco) la sua clamorosa scelta di omettere atti d'ufficio - un'ordinanza di sgombero dei rifiuti e di messa in sicurezza del cantiere - fornendo motivazioni che nessun sindaco si sognerebbe mai di sostenere: "abbiamo sollecitato la proprietà per la pulizia e il decoro ma se emettessi ordinanza di sgombero (della montagna di rifiuti) e loro non la eseguono tocca farla e pagarla con i soldi di tutti i cittadini. Continueremo con la nostra quotidiana sollecitazione".
I PRIVATI SI PRENDONO GIOCO DEL SINDACO
Una dichiarazione che lascia esterrefatti e che spiega bene come sono andate le cose.
La proprietà è la Muschio allegro srl (sig!) che conosce bene l'inconsistenza di questo sindaco e se ne approfitta aggiungendo un'altra perla ai suoi precedenti atti di forza contro il Comune rimasti (allegramente) impuniti dalla sindaca.
Già si era permessa di non eseguire l'ordinanza del sindaco di agosto 2018 che obbligava la proprietà a coprire il tetto per evitare i crolli continui provocati dal maltempo.
Già con una semplice perizia di parte di un suo tecnico aveva ottenuto di radere al suolo la struttura evitando i maggiori costi del recupero dell'immobile storico.
Già non aveva rispettato i tempi promessi in conferenza di servizi di novembre 2018 che la obbligava - si noti che incredibilmente il Comune in quella sede non aveva richiesto nessuna garanzia economica o definito sanzione a tutela dell'accordo e degli interessi pubblici - a presentare entro marzo '19 il progetto di ricostruzione fedele dell'immobile e di recupero della piazza tutelati come beni di interesse storico, ottenendo persino un ennesimo generoso rinvio di qualche mese.
E' ovvio che con questi precedenti la proprietà continui a prendersi gioco di un sindaco tanto sprovveduto fregandosene della montagna di spazzatura abbandonata, dell'area di cantiere delimitata come ai tempi dei bombardamenti, del nuovo bosco orizzontale che cresce e dei topi che trovano il loro habitat ideale.
Se non fosse una situazione molto grave, verrebbe da ridere per il sospetto che la protezione dei topi sia un obiettivo del vicesindaco che è anche "assessore all'habitat" e che sia capace di attendere che la nuova vegetazione ricopra la collina di rifiuti per raccontarci che senza spendere soldi pubblici abbiamo un nuovo bosco in città: evviva l'habitat. E magari più di qualcuno abboccherebbe!
L'ORDINANZA E' DOVUTA A TUTELA DEI RESIDENTI ED E' UN OBBLIGO D'UFFICIO DEL SINDACO
A questa catena di scelte assurde e di inadempienze dei nostri amministratori si aggiunge la perla della dichiarazione pubblica del sindaco che afferma - papale, papale - di non fare l'ordinanza per non spendere soldi pubblici nel caso il privato scelga di non rispettarla!
UNA PRESA DI POSIZIONE IMBARAZZANTE che autorizza il privato pluri-impunito a continuare a prenderci allegramente in giro, che squalifica la parola del sindaco (ha pure la spudoratezza di dirci che sarebbe impegnata in "quotidiane sollecitazioni") che dimostra di non sapere neppure far sgombrare una montagna di rifiuti che giace ignobilmente davanti al Castello da 5 mesi. Peraltro lo sgombero lo può fare a semplice chiamata il CEM e il costo, compreso di una multa salata, sarebbe comunque e certamente a carico del privato che evidentemente non si vuole "disturbare" a parte le, sempre allegre, telefonate quotidiane del sindaco. Fasulle anche quelle. Come le tante frottole che abitudinariamente racconta la sindaca.
CON QUALE GIUSTIFICAZIONE SI CONTINUANO A MULTARE I CITTADINI SEMPLICI CHE NON RISPETTANO LE REGOLE E SI LASCIA IMPUNITA UN'IMPRESA IN MODO COSI' SFACCIATO?
GRAVEMENTE PREGIUDICATA LA DIGNITA' DELLA FIGURA ISTITUZIONALE DEL SINDACO
Chiunque sia il Sindaco ha il dovere di esercitare il suo ruolo Istituzionale con azioni e atti adeguati alle procedure, alle norme e all'interesse pubblici. Riteniamo squalificante e non dignitoso il modo di esercitare l'azione di Sindaco di Sulbiate da parte della signora Della Torre Carla Alfonsa che di fronte a evidenti e ripetute inadempienze di un privato lo supplica, per sua stessa ammissione pubblica, con "quotidiane sollecitazioni" che vengono da mesi ignorate INVECE DI COMPIERE GLI ATTI CHE UN SINDACO HA L'OBBLIGO DI ATTIVARE NELL'INTERESSE E PER LA TUTELA DEI SUOI CITTADINI.
Nè è sperabile che il Sindaco possa essere supportato a migliorare i suoi comportamenti pubblici dagli evanescenti colleghi di amministrazione che ormai sono privi della rappresentanza dell'unica componente interna dei moderati del gruppo "Facciamoci in 4 per Sulbiate" che - oltre ad avere portato i voti indispensabili per vincere le elezioni del 2017 - aveva almeno qualche persona con precedenti esperienze e proponeva programmi amministrativi non basati solo sulle feste di piazza a pagamento, sull'apparenza e persino sull'inesperienza.
Come possiamo sperare che questi amministratori abbiano qualche probabilità di risolvere i tanti e complessi problemi di un Comune?
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