LA TORTA E LE RICORRENZE INDIGESTE PER UN PAESE SENZA STORIA
In novembre a Sulbiate si sono malamente ricordate ben 3 ricorrenze storiche:
100 anni 1918 - 2018
dalla fine della Grande Guerra
70 anni 1948 - 2018
dalla Costituzione repubblicana
10 anni 2008 - 2018
dall'inaugurazione della nuova scuola
Abbiamo dovuto assistere a comportamenti poco dignitosi da parte di chi ha il dovere di rappresentare le Istituzioni e - che gli piaccia o no - DEVE avere rispetto e rendere onore alla nostra storia con tutti i sulbiatesi e senza esclusioni.
GLI ATTEGGIAMENTI TENUTI VERSO QUESTE 3 RICORRENZE SONO INQUALIFICABILI E RICHIEDONO UN RICHIAMO MORALE DA PARTE DELLA CITTADINANZA AL SINDACO E AI NOSTRI RAPPRESENTANTI NELL'ISTITUZIONE LOCALE.
QUESTI SONO I FATTI:Per i 100 anni della grande guerra
sono stati ricordati in tutta la nostra provincia con "la giornata delle forze armate e dell'unità nazionale". A Sulbiate il manifesto a lato non è neppure stato pubblicato sul sito comunale ed è apparso solo sulle bacheche pubbliche.
Risultato: il 3 novembre ore 10,30 il corteo dal Comune verso il monumento ai nostri caduti era composto da: 4 alpini, il sindaco e 1 consigliere (su 12 eletti), due ex sindaci, due sacerdoti e 2 cittadini semplici. Ore 11,15 la "marcia della vittoria" diretta a Monza venendo da Mezzago ha fatto il toccante appello in memoria dei caduti davanti al nostro monumento, ha percorso le vie del paese verso la tappa di Bellusco alla presenza di pochissimi cittadini e ha visto solo un paio di tricolori esposti sulle case.
Segnaliamo che ad Aicurzio il paese era pieno di bandiere tricolori.
Per i 70 anni della Costituzione
Il manifesto a lato è l'unica iniziativa pubblica prevista per il 9 novembre. E' stato pubblicato sul sito comunale solo il 7 novembre. Non sappiamo chi abbia potuto partecipare e nemmeno quanti cittadini sono intervenuti.
Per i 10 anni della nuova scuola
Abbiamo toccato il fondo come già spiegato nel post LEGGI la festa di compleanno NASCOSTA
La sindaca ha voluto replicare dai giornali (immagine dell'articolo sotto) con affermazioni tanto banali che denunciano che ancora non è conscia del suo ruolo se si permette di dire: "la scuola è di tutti e l'abbiamo pagata tutti, adesso sono io che rappresento tutti i cittadini e li ho ringraziati pubblicamente"
Un'esplicita ammissione di come sono malintesi la democrazia rappresentativa, l'importanza e la funzione degli organi istituzionali quali il Consiglio comunale e la commissione scuola che non sono stati neppure informati della "grande festa per i 10 anni".
Nessuno avrebbe voluto "disturbare" con la sua ingombrante presenza la grande festa, tanto grande ed importante da essere stata relegata in orari lavorativi e feriali ed accuratamente nascosta. La sindaca che informa tutti i sulbiatesi sui social persino quando va a passeggiare per tenersi in forma, perché non annuncia una festa così importante? Crediamo che sia un problema culturale che inchioda il gruppo di lista civica che aggrega anime diverse in perenne disaccordo sui principi e sulle soluzioni.
SENZA MEMORIA NON C'E' FUTURO
il modo con il quale sono state gestite queste 3 occasioni di memoria è perfettamente compatibile con quello che costantemente ci sentiamo dire in Consiglio comunale dai colleghi. Affermano sempre che a loro non interessa perdere tempo con il passato che ormai è passato. Non interessa ciò che è stato fatto e appena possibile preferiscono fare il contrario per dimostrare il valore del "nuovo che avanza" così ricadendo nei tragici errori del passato.
Un passato che la parte egemone dei nuovi amministratori non ha voluto ricordare con una vera festa pubblica per i 10 anni della scuola che ha la sola colpa di esistere per merito degli "avversari". Molti di essi hanno lavorato contro questa scuola fino a decidere di ignorare la richiesta democratica che veniva dai cittadini che con un referendum nel 2002 avevano confermato a stragrande maggioranza di volere la nuova scuola esprimendo ben 1.208 SI al referendum.
PERICOLI
Questo mese ci conferma nei fatti concreti che siamo nelle mani di un gruppo di amministratori disturbati dalla storia e dalle lezioni del passato, privi di senso dell'istituzione e della rappresentanza, che disertano e snobbano le ricorrenze che hanno il dovere morale di promuovere e di frequentare da rappresentanti dei cittadini.
Un solo consigliere comunale su 8 eletti presente davanti al monumento dei caduti il 3 novembre a 100 anni dalla fine della grande guerra, è il segno della negazione culturale della memoria che non fa onore al sacrificio dei nostri soldati e conferma una deriva pericolosa verso la quale accompagniamo le future generazioni.
Un solo consigliere comunale su 8 eletti presente davanti al monumento dei caduti il 3 novembre a 100 anni dalla fine della grande guerra, è il segno della negazione culturale della memoria che non fa onore al sacrificio dei nostri soldati e conferma una deriva pericolosa verso la quale accompagniamo le future generazioni.
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