domenica 25 febbraio 2018

PIAZZA CASTELLO MUTILATA

"DISTRUGGERE E RADERE AL SUOLO"

AGGIORNAMENTO del 24 febbraio 2018 da Il CITTADINO.


INCREDIBILE, il Sindaco nell'intervista al Cittadino conferma: 
"la decisione di voler trovare un accordo per l'abbattimento dell'edificio" 
in questo modo favorendo le proprietà private che da 3 anni non riparano il tetto nella colpevole attesa del crollo. Il sindaco conferma che all'interesse pubblico preferisce la facile soluzione di radere al suolo un bene comune che da 300 anni fa parte della storia locale. 

La puerile giustificazione che abbattendolo si elimina il problema e si libera la corsia di via Fermi è la conferma anche delle qualità di chi la proferisce: superficialità, mancanza di valori, incompetenza.
Confidiamo che prima o dopo almeno la Giunta impari a leggere la documentazione già agli atti pubblici e a comprendere il significato del parere della Soprintendenza espresso nel 2015: "... che si ritiene debbano invece essere salvaguardate con più puntuali interventi di conservazione, adeguamento, riuso e valorizzazione delle strutture esistenti anche al fine di preservare le relazioni con gli ambiti di interesse storico di piazza Castello..." Per rispettare tali inequivocabili indicazioni i precedenti amministratori stavano insistendo con la nuova proprietà che è da poco subentrata alla precedente che aveva installato il PONTEGGIO NON AUTORIZZATO dal sindaco Crespi ma concesso dal Prefetto contro il parere del nostro Comune.

Contrariamente a quanto dice il titolo dell'articolo, a non volere l'abbattimento è la Soprintendenza alle belle arti, non tanto la minoranza che invece con coerenza difende gli interessi pubblici e 20 anni di azioni concrete portate a termine volte a conservare gli immobili storici di Sulbiate. Per questo abbiamo mandato una diffida al Sindaco e al responsabile tecnico del procedimento e la richiesta alla Soprintendenza di prendere celermente  la decisione di vincolare tutto il comparto visto che è ormai acclarato che il nuovo Sindaco si muove a favore della volontà dei privati e contro la Soprintendenza e gli atti vigenti del suo Comune.

Per quanto riguarda il problema contingente del ponteggio e della riapertura di via Fermi, essi sono risolvibili con un'ordinanza che prendendo atto della definitiva volontà della nuova proprietà privata di abbattere la struttura impone l'installazione di un nuovo ponteggio (quelli normalmente usati nei centri storici) che non occupi la carreggiata così ripristinando in poche settimane il transito a doppio senso in via Fermi. Nel caso di mancato rispetto dell'ordinanza potrà provvedere il Comune a spese del privato. Ma il vice sindaco (che ha il braccio corto e le convinzioni elastiche) ha già detto che questa soluzione costerebbe troppo,  e allora ... DISTRUGGERE E RADERE AL SUOLO.   




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