A
seguito delle informazioni ricevute dal Sindaco e dalla Giunta circa l'evoluzione
incerta dei rapporti associativi in corso da molti anni con i comuni vicini, il
gruppo di maggioranza alla guida del Comune di Sulbiate di fronte al
passaggio Istituzionale che obbliga per legge entro il 2014 i Comuni con
popolazione inferiore ai 5.000 abitanti ad associare tutte le funzioni con
almeno un altro Comune, esprime al proprio esecutivo guidato dal Sindaco
Crespi le linee di indirizzo da considerare al fine di adottare i migliori
accordi territoriali per il servizio alla cittadinanza.
Tali
indirizzi si fondano sull'esperienza di Governo maturata in tre legislature e
sulle tante azioni concrete svolte dal nostro Comune nello scorso
decennio sempre costantemente e fattivamente orientate - anche in assenza
di obblighi normativi - a trovare le migliori soluzioni associative nel
prioritario obiettivo di aumentare la qualità e l'efficienza dei servizi
pubblici alla cittadinanza.
Brevemente
si ricorda che sin dalla seconda metà degli anni duemila abbiamo condiviso con
Aicurzio la convenzione sul settore tributi, in seguito dal 2010 con Ronco
l'associazione sulla Polizia Locale e poi quella sul Bilancio, successivamente
nel 2013 abbiamo preso l'iniziativa di proporre a Bernareggio e Aicurzio la
convenzone per l'Ufficio Tecnico. Si tratta di accordi locali che sono da
aggiungere a quelli più ampi sui servizi dell’area vimercatese (biblioteca,
sociale, catasto, ecc.)
Dai risultati
prevalentemente positivi nati da questi legami ed iniziative di
collaborazione sovra comunale nasce la nostra ampia disponibilità a ricercare
e trovare motivi per associare i servizi, disponibilità
ancor più evidente da quando la normativa ha trasformato tale
predisposizione volontaria in obbligo indilazionabile.
L I N E E DI I
N D I R I Z Z O
L’indirizzo politico del Gruppo
di maggioranza è pertanto quello di ricercare e trovare soluzioni
associative ampie e a non limitare la sperimentazione a modesti interventi
a due Enti atti a soddisfare il semplice rispetto dell’obbligo normativo.
Pertanto alle semplici associazioni di servizi occorre fare seguire azioni
politiche volte ad avviare i processi di unione ed a verificare con serietà
anche successive possibilità più radicali.
L'analisi del nostro territorio
e della sua storia recente, sopra rammentata, ma anche del suo passato remoto,
ci portano a ritenere che siano maturi i tempi per proporsi come nucleo di
4 Comuni (Aicurzio, Bernareggio, Ronco e Sulbiate) che hanno le relazioni
e le caratteristiche storiche, culturali e ambientali per sperimentare da
subito i passaggi normativi delle Associazioni e delle Unioni senza escludere
la possibilità di pervenire anche alla Fusione volontaria in omogenei soggetti
territoriali.
La
premessa storica risale al periodo 1869-1909 quando per 40 anni i Comuni di
Bernareggio, Sulbiate, Ronco e Aicurzio furono accorpati in un solo Ente
che mantenne il nome di Bernareggio in quanto era l'Ente più popoloso
e collocato al centro del territorio (era compreso anche Carnate).
L'esperienza fu interrotta in quanto il legislatore prese atto che la
vastità del territorio gestito e la preponderanza del legame territoriale
costituito dalle Parrocchie non consentiva una gestione efficiente dei servizi
pubblici. Dal 1910 i 5 Comuni
ritornarono ad essere autonomi avendo come riferimento aggregativo gli
storici nuclei abitativi e le singole Parrocchie.
Dalla
storia nasce quindi un secondo forte motivo che consente di proporsi
per sperimentare volontarie soluzioni innovative di aggregazione. Dal 2008/2009
sul versante ecclesiale è stata costituita la nuova "comunità
pastorale" che aggrega le 4 Parrocchie dei Comuni di Bernareggio, Sulbiate
ed Aicurzio in un unico ambito pastorale. Essendo esplicitamente trascritto
negli atti pubblici del 1909 che uno dei principali motivi della
ricostituzione dei Comuni storici era la forza delle Parrocchie, parrebbe
logico prendere atto che tale ostacolo non dovrebbe più esistere. Dovrebbero
essere ampiamente superati anche i problemi derivanti dalla vastità
del territorio, dalla lontananza dei nuclei abitativi e dalla difficoltà di
collegamento.
Riteniamo
importante inserire fra gli indirizzi politici da considerare nella
pianificazione di questi processi aggregativi, quello di conservare la presenza
e la funzione degli antichi Comuni in relazione alla storia, alle
tradizioni e alle peculiarità delle singole comunità. In sostanza i 4 Comuni devono
poter mantenere il nome, la rappresentanza e le capacità di definire e
determinare scelte locali all'interno dei nuovi soggetti o organismi
Istituzionali. Sarà opportuno pertanto garantire la rappresentanza delle 4
comunità civili e il mantenimento dei punti di
riferimento Istituzionali oggi rappresentati dalle sedi comunali dove sarà
utile mantenere servizi specialistici decentrati evitando di chiudere le sedi
locali.
Riteniamo
importante che i 4 Comuni trovino un accordo per definire un possibile piano di
lavoro con l’ANCI, per coinvolgere la cittadinanza, per avanzare al Prefetto e
alle autorità Provinciali e Regionali la loro candidatura per questo percorso
innovativo che potrebbe anche consentire di minimizzare i costi dei passaggi intermedi
da formule transitorie.
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