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sabato 25 gennaio 2014

A proposito di PTCP e PGT

A seguito degli articoli de “il cittadino” dal titolo “guerra del mattone” del 18 gennaio che mettono in evidenza il contrasto fra i Comuni e la Provincia, è necessario mettere in evidenza l’irrazionalità del nostro sistema burocratico e normativo che costringe i vari livelli amministrativi pubblici a battaglie legali l’un contro l’altra.
Sgombriamo il campo dall’equivoco principale: tutti concordano che la Brianza è edificata al 51% del suo territorio e deve essere protetta dal nuovo cemento, la guerra legale in corso fra comuni e provincia non è pro o contro il mattone, bensì riguarda vere e proprie azioni irrazionali messe in atto dalla burocrazia provinciale di Monza e Brianza che sconvolgono la coerenza e gli atti della pianificazione territoriale locale definita dopo il 2000 dal Comune di Sulbiate con molti ed espliciti atti di approvazione da parte delle Province di Milano e di Monza e della Regione.
In sintesi a Sulbiate i fatti dell’ultimo decennio per il governo del territorio sono i seguenti:
a) 2000/2001 - Regione e Provincia di Milano ci impongono Pedemontana e Ferrovia: quasi 3 chilometri di transito a occupare circa il 10% del territorio comunale;
b) 2002/2004 - il Comune (giunta: lista civica orientata a sinistra) inserisce nel Piano Regolatore Generale le grandi infrastrutturali e concede molti diritti edificatori sia residenziali che industriali/commerciali;
c) 2007/8  - la nuova amministrazione di Sulbiate Insieme, per mitigare gli effetti del PRG (che aveva combattuto) realizza subito il PGT previsto dalla nuova legge regionale 12/2005;  una pianificazione più razionale dei diritti (non rimuovibili) concessi nel PRG finalizzata a proteggere l’abitato dalla Pedemontana prevedendo fasce verdi di protezione (per 400 mila metri quadrati) interposte alle residenze
d)   2009 - la nuova provincia di Monza visiona a più riprese il PGT definitivo (già giudicato conforme al PTCP dalla prov. di Milano) anche emettendo vari provvedimenti di approvazione; in molte occasioni di discussione del nuovo PTCP sono stati comunicati a tecnici e assessori provinciali gli errori di impostazione che prevedevano “verde strategico” su aree già edificate, convenzionate o identificate come edificabili, sempre ricevendo assensi circa le correzioni di errori tecnici.
Due Sindaci e un Commissario Prefettizio hanno presentato osservazioni dettagliate su errori tecnici e scelte in contrasto a precedenti atti pubblici e privati.
Il risultato finale è deludente: la provincia di Monza ha ignorato l’azione e la documentazione prodotta nel corso di tre anni  da due Sindaci e un Commissario Prefettizio (il Vice Prefetto di Monza), ha ignorato gli atti emessi dai suoi stessi uffici provinciali e non ha considerato i pareri della precedente Provincia di Milano (fino al 2009) e della Regione così calando dall’alto il suo PTCP che, per Sulbiate, è un atto che distrugge letteralmente il territorio, il suo equilibrio stabilito e condiviso con cura e precisione dalle procedure di PGT su tutti i versanti sociali, territoriali ed economici.
Il metodo adottato dalla Provincia è tanto insensato che non poteva essere distruttivo solo per la comunità di Sulbiate.
Infatti la Provincia ha raccolto il record di 103 ricorsi fra i quali spiccano 10 Comuni, una società pubblica e persino Confindustria.
Il caso di Sulbiate se possibile ha un’aggravante che è incredibile per una società che vuole essere “civile” e fondata sul “diritto”: il nostro PGT esisteva già dal 2008 cioè prima della nascita nel 2009 della provincia di Monza, la gran parte degli altri Comuni ricorrenti avevano la possibilità di adeguare ai voleri provinciali i loro PGT non ancora formati e approvati , ma per Sulbiate ciò era tecnicamente impossibile.
Il risultato di tutto ciò è riassunto nella parte finale del nostro ricorso al TAR:
“Gravissimo – quindi – è il pregiudizio inferto non solo alla sfera di autorevolezza dell’amministrazione comunale, le cui legittime decisioni pianificatorie sono state poste nel nulla in modo illegittimo, creando anche sconcerto nella cittadinanza, ma anche alla stessa sfera operativa ed alla vita amministrativa locale, poiché le decisioni provinciali finiscono per sostituirsi impropriamente a dettare direttive anche per la gestione amministrativa dell’ente locale.”
Confidiamo che il Giudice amministrativo possa restituire a Sulbiate le sue decisioni cancellando la serie di errori e prevaricazioni compiute dalla nostra Provincia ai danni dei loro amministrati.
Facciamo salvi i buoni propositi della provincia sul PTCP e le intenzioni sui contenuti, ma non ci capacitiamo come possa essere stato possibile che tutti i livelli di responsabilità tecnica e politica della provincia abbiano inanellato questa serie di delibere erronee e in piena contraddizione a propri precedenti atti.
Infine riteniamo corretto affiancare a queste considerazioni, molto critiche verso la Provincia, l'attestazione di stima che il Comune di Sulbiate deve riconoscere alla stessa Provincia di Monza per l'attività di capofila del progetto di restauro della ex-filanda "la fabbrica del saper fare" a supporto del nostro Comune.
Un progetto di valorizzazione del territorio periferico della provincia che riteniamo straordinario e condotto con "visione innovativa" dagli assessorati competenti e con grande professionalità dai funzionari e dagli uffici provinciali.

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