La capogruppo di Facciamo in quattro per Sulbiate nella
sua ossessiva battaglia per "guardare al futuro", rivanga ancora il
passato ripescando la scelta di 4 anni addietro di pubblicare la seconda
edizione del libro sulla storia di Sulbiate.
E' indignata per la spesa di 20 mila euro, è
indignata perché si spreca denaro pubblico, è indignata perché non si sono
venduti i libri, insomma si interroga e si rode dentro per questo nuovo
scandalo a Sulbiate.
La risposta della giunta all'aggressiva
interrogazione è stata chiara al punto che la Mattavelli si è dichiarata
soddisfatta.
Quindi lo spreco di denaro pubblico non c'è più,
l'indignazione si sgonfia, i libri storici sono utili e i proventi sulla
"vendita" non servono più.
Poi ha commentato "sono soddisfatta della
risposta, però non condivido determinate scelte".
Chi la capisce?
La smemorata di Sulbiate dimentica alcuni dettagli
che riguardano lei e il suo passato.
Le scelte che oggi non condivide e che la fanno
indignare (un sentimento che ormai è diventato il suo stato naturale) le fece
la Giunta del 2009 quando anche lei era fra gli assessori.
Già all'inizio del 2009 la giunta discusse della
nuova edizione del libro e decise di chiedere agli autori, i fratelli Leoni, la
disponibilità a preparare un'edizione aggiornata del libro storico. Accettarono
di farlo e nel 2010 fu possibile fare le delibere con la nuova giunta dove non
sedeva più la Mattavelli che aveva smesso di fare l'amministratore pubblico
prendendosi una legislatura di riposo.
Alla base della decisione del 2009 c'era
l'avvicinarsi delle celebrazioni del centenario dell'unificazione dei Comuni di
Sulbiate (1910-2010) e il progressivo esaurirsi delle copie della prima
edizione del libro stampata nel 2002. Si scelse quindi di avviare in modo
informale le azioni che avrebbero portato ad avviare l'iter della procedura per
la ristampa aggiornata in modo che anche i nuovi sulbiatesi potessero avere il
loro libro della nostra storia. In quel periodo fra il 2002 e il 2009 la
popolazione era aumentata del 20% con un turnover di residenti piuttosto
importante e le mille copie della prima edizione del libro erano state tutte
distribuite.
Per inciso non è inutile rammentare che la giunta
in carica dal 1995 al 1999 (con Mattavelli assessore che, forse, già considerava
quella pubblicazione uno spreco di denaro pubblico) aveva tenuto nel cassetto
il libro pronto per la pubblicazione passando in eredità alla giunta Giorgi la
decisione di pubblicarlo.
La Giunta non era preoccupata di fare un'operazione
commerciale e di vendere le copie del libro bensì voleva continuare a disporre
di un bene pubblico di valore culturale e affettivo che aveva avuto un grande
successo e consentiva al Comune di diffondere ai nuovi residenti e ai
visitatori il documento che racconta le nostre radici di comunità. Quale
migliore occasione della celebrazione del centenario del Comune?
Sentire la Mattavelli declamare l'interrogazione
che sminuisce tutto a una mera questione di denaro e di commercio fa un certo
sconforto e ci chiediamo quali siano i sentimenti che portano questa sulbiatese
e i suoi colleghi ad accuse tanto irragionevoli e scomposte. Oltretutto
sappiamo che diversi attivisti di F4 erano nella lista al Governo nel 2002
quando la Giunta decise - come scrivono oggi - di "SPERPERARE DENARO
PUBBLICO" per stampare il libro di Sulbiate.
Sulbiate Insieme nel 2002 era all'opposizione e non
facemmo polemiche contro tale scelta culturale, anzi in diverse occasioni si
diede atto al Sindaco della bontà dell'iniziativa.
Va bene l'opposizione ma quando si sconfina
nell'irragionevolezza anche a costo di sconfessare il proprio passato,
significa proprio essere a corto di argomenti.