IL BLOG Teorema il 20 maggio ha sparato le solite
bordate con un intervento dal titolo:
"Le "giuste battaglie" non si perdono mai.
Nel prossimo C.C. mozione su nuova viabilità."
La frase finale piuttosto pesante secondo lo stile
consolidato di chi ama "fare il giornalista", un pregio recentemente
richiamato da papa Francesco (vedi post precedente), ha provocato il commento
personale del nostro consigliere Maurizio Stucchi.
Il commento è stato inoltrato a Teorema il 21
maggio per ottenere un giusto diritto di replica agli insulti.
Nessuna risposta è stata data a dimostrazione
dell'apertura e della parzialità di "giornalisti" orientati alla
chiacchiera.
PUBBLICHIAMO
DI SEGUITO IL TESTO DELLA E.MAIL
Sulbiate, 21 maggio 2013
A volte mi chiedo se chi scrive su Teorema si renda
conto delle “chiacchiere” di cui si rende colpevole, secondo l'accezione
recentemente insegnata da Papa Francesco.
Sempre a titolo personale e perché chiamato in
causa dagli insulti dall’autore del pezzo gradirei dare una risposta alla frase
che riporto di seguito.
Faccio un piccolo esercizio di logica e di
interpretazione della frase finale dell’intervento, ultimo di tanti pieni di
chiacchiere con la stessa impronta.
Teorema commenta il 20 maggio “le giuste battaglie”
e fra tante frattaglie dice:
“Perdere una battaglia significa pochissimo e
poi spesso dopo una sconfitta subentra un periodo di tregua e dopo la tregua, a
volte, la pace. E di pace, di tolleranze, di rispetto e capacità di ascolto in
molti a Sulbiate, dopo venti anni, di politica inquinata dai personalismi e
avvelenata dai capricci di ingombranti personalità dominanti, iniziamo a
sentirne veramente un gran bisogno.”
Cominciamo dai 20 anni di politica inquinata:
2013-20= 1993 era sindaco Benaglia, 1995 sindaco Cavenago, 1999 sindaco Giorgi,
2004 sindaco Stucchi, 2012 Sindaco Crespi.
La politica “inquinata dai personalismi e
avvelenata dai capricci di ingombranti personalità dominanti”: di chi stiamo
parlando? Suppongo del solito mostro Stucchi, perché ovviamente gli altri
sindaci sono tutti democratici e illuminati pur non essendo riusciti ad essere
rieletti manco per il secondo mandato. O forse per non ingombrare avrei dovuto
ritirarmi nel 2009 lasciando spazio alla nuova politica di tolleranza, di pace,
di rispetto e di ascolto... quella dei
vostri partiti dei quali la gente normale sente proprio un gran bisogno?
Contribuisco con un esame di coscienza a fare un
breve excursus di quelli che sarebbero i miei principali “capricci”, fatti
peraltro non da solo ma con molti altri amministratori capricciosi e con il
consenso di tanti cittadini che gli autori giudicano essere il “popolo bue”
(ignorante perché sbaglia a votare) come erano yesman i miei consiglieri perchè
appiattiti sui capricci del capo.
CAPRICCIO
della nuova scuola – abbiamo realizzato il progetto di scuola avviato da
Benaglia, poi modificato, impostato e progettato da Cavenago e rifiutato da
Giorgi; il mio capriccio fu sostenuto da 1.187 SI in un referendum (la metà
degli aventi diritto al voto e quasi il 60% dei voti elettorali) e il mio peccato imperdonabile è di averlo
concretamente realizzato in 3 anni.
CAPRICCIO
del piano di recupero della vecchia scuola (il titanic) – l’idea originale
è di Cavenago che nel 1998 impostò l’operazione “ nuova scuola “ con una parte
di finanziamento legato alla cessione delle cubature residenziali della
vecchia, il mio capriccio è di avere mantenuto quell’impostazione e di averla
messa in atto nel 2005 con la “fretta” di adempiere al mandato elettorale
ricevuto.
CAPRICCIO
del piano territoriale sulla viabilità e la riorganizzazione del centro abitato
– nel 2004 abbiamo incaricato l’architetto Resch che era il professionista già
utilizzato da Cavenago per lo studio della riorganizzazione del centro storico
già pubblicata nel 1998; il mio capriccio fu di usare lo stesso professionista
riutilizzando il lavoro già fatto e pagato, di avere finalmente realizzato il
sistema di tangenziali esterne per il traffico pesante e veloce con il
declassamento della SP210 (la provinciale camionabile che attraversava il
nostro Comune) avvenuto nel 2007 con il progressivo piano di ristrutturazione
dei luoghi di vita del centro paese (vie XXV aprile, Mandelli, Madre Laura,
Biffi, mancano le 3 piazze e via Dante).
CAPRICCIO
del piano regolatore generale – abbiamo ricevuto in eredità il PRG del
sindaco Giorgi approvato nel 2004, solo due mesi prima della loro sconfitta
elettorale. Un piano con 200 mila metri cubi di residenziale, più che
raddoppiate le cubature di quello solo adottato da Cavenago e con l’aggiunta
del carico di 60.000 metri quadrati (come 40 campi di calcio!) di nuove di aree
industriali in fianco alla Pedemontana. Il mio capriccio e il mio peccato è
stato quello di non revocare un atto del sindaco Giorgi democraticamente eletto
e sconfitto e di non costringere il Comune e gli operatori titolari dei diritti
edificatori ad interminabili azioni legali di ricorso (sicuramente perdenti per
il Comune); in alternativa abbiamo deciso di aprire trattative per ridurre i
danni della cementificazione e per fare subito il nuovo PGT adottato nel 2007
senza concedere nessuna cubatura aggiuntiva.
CAPRICCIO
della Pedemontana – abbiamo ereditato la scelta del sindaco Giorgi che ha
messo la Pedemontana nel PRG approvando l’opera e rompendo il fronte del NO dei
sindaci del vimercatese in cambio di nuove opere stradali connesse; il mio capriccio è stato di convincere il
territorio che le opere connesse, che sventravano altra campagna, potevano
essere ridotte ed ottimizzate usando strade già esistenti e quello di lottare
contro la Regione per vedere riconosciuto il nostro diritto ad avere il
transito in galleria. Ricorso al TAR ancora aperto e da discutere. E adesso
abbiamo un ultimo capriccio: quello di eliminare la tratta "D" nel
totale disinteresse di tutti i partiti impegnati nell'essenziale impegno civile
contro gli alberi sui tubi.
CAPRICCIO
del recupero degli immobili storici – il sindaco Benaglia attuò il piano di
recupero di due terzi di Piazza Castello, Cavenago quello della corte di Madre
Laura, di Piazza Beretta e quello della Casa colonica San Paolo che la Giorgi
modificò concedendo l’abbattimento del vecchio immobile. La Giorgi concesse
anche ai privati il recupero della vecchia canonica di Brentana (immobile del
1400) con 9 appartamenti residenziali. I
miei capricci furono quelli di riuscire a non fare abbattere e di conservare la
Casa colonica San Paolo, di proporre alla Provincia di Milano il restauro della
vecchia Filanda (l’altra filanda di
Sulbiate inferiore – proprietà Canobbio - venne distrutta dal ricco
piano di recupero della Giorgi, quello da 4,5 metri cubi/metro quadro!) di
convincere la Parrocchia a riacquistare la Canonica per un recupero non
residenziale.
CAPRICCI con
il terzo settore – fra i miei capricci vanterei anche un’azione di stimolo
concreto alle “collaborazioni vere” che hanno dato solide convenzioni di
servizio sussidiario con i soggetti non profit presenti a Sulbiate: le
convenzioni con l’associazione Don Mario Ciceri per la raccolta dei rifiuti e
per la gestione dei mezzi per i servizi sociali; quella con la Polisport che
affida ai gruppi sportivi del paese la gestione degli impianti sportivi
pubblici; la costituzione e collaborazione della Proloco; la convenzione con la
scuola Paritaria Parrocchiale e la messa a disposizione delle norme di PGT e
dell’area pubblica per un nuovo edificio dell'infanzia, iniziative di sostegno
alle azioni educative dell’Oratorio, dell’associazione La Clessidra e altre.
CAPRICCI per
qualche sogno – fra i miei capricci, SEMPRE FILTRATI E MEDIATI DA
DISCUSSIONI E SCELTE DI GRUPPO, vorrei inserire la disponibilità data alla Rosa
d'Argento per la Residenza Sanitaria Disabili impantanata nelle procedure
aicurziesi, quello di avere impostato l’opzione per ottenere dai proprietari
del Castello in cessione al Comune della “casa da nobile”, di avere impostato
le azioni per la conservazione della vecchia ala di Piazza Castello, di avere
inserito nel PGT la normativa sui “piani particolareggiati” che consentono di
definire norme di dettaglio per il recupero delle vecchie corti e di avere
messo in progetto il “concorso di idee” per lo studio di soluzioni progettuali
per sistemare le piazze Castello, Giovanni XXIII° e Beretta. Di avere inserito nel PGT la normativa per
“mettere una pezza” alle disastrose scelte del 2004 che circondarono
l’insediamento produttivo della SILFA con 30.000 metri cubi di residenziale
occupando gran parte del parco della storica villa Beretta (1600).
Sicuramente chi viene chiamato a fare il Sindaco
(tutti non solo Stucchi) diventa ingombrante ed è naturalmente portato a fare
pesare la propria personalità, sennò che sindaco sarebbe! Farei notare che
questo non è causato da personalismo o capricci, bensì dalle leggi italiane che
impongono ai sindaci di governare, di prendere decisioni, di dare risposte ai
bisogni, di avere responsabilità civili e penali, anche quando sono attorniati
da politici di bassa statura, quelli che non decidono o quelli che portano
interessi terzi di solito non precisamente coincidenti con l’interesse generale
e il bene comune.
Un caso locale di interessi non coincidenti con
quello generale potrebbe tranquillamente essere il Titanic e le sue opere di
urbanizzazione tanto contestate nei gazebo dalla santa alleanza dei tre
partiti. Fa colpo leggere che in pubbliche assemblee qualcuno vanta di avere
“combattuto la buona battaglia” e di sentire i megafoni che fanno eco alle sue
ragioni! Le stesse cose dette anni fa dal grillo, denunciare inutilmente al
Prefetto e infine oggetto di ricorso al TAR dove certificarono la battaglia
persa.
Adesso ci si appoggia ai gazebo, ai compagni del
PD, di Teorema, a 500 firme raccolte con fatica e infine ci si attacca anche a
San Paolo.
CHE SIANO ALTRI QUELLI CHE INQUINANO, CHE VOGLIONO
DOMINARE SENZA MANDATO E CHE FANNO I CAPRICCI?
Il capriccioso Maurizio Stucchi