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mercoledì 29 maggio 2013

FANGO RICICLATO SULLA NOSTRA SCUOLA





Nei commenti al post CHI FA CAPRICCI E CHI FA "BUONE BATTAGLIE"?, un “anonimo”, che si vanta di essere un chiacchierone, ha ripreso vecchie polemiche che gettano fango sulla scuola proponendo paragoni e "quello che avrebbi fatto io che so tutto".
Pubblichiamo per memoria la lettera aperta che era stata indirizzata al candidato sindaco Canobbio in piena campagna elettorale 2009 quando i soci di Comune Aperto della neo-lista "progetto territorio" spararono una serie di megapalle sulla scuola.
Canobbio signorilmente stette zitto ...  e perse pesantemente le elezioni.


Gli stessi ritornelli che l'anonimo ripropone con acidità, scontento di dovere prendere atto che la scuola c'è, è efficiente, funziona, piace a tutti, tranne che a pochi vendicativi chiacchieroni che non perdono occasione di sparlare del proprio Comune.
 

giovedì 23 maggio 2013

CHI FA CAPRICCI E CHI FA "BUONE BATTAGLIE"?



IL BLOG Teorema il 20 maggio ha sparato le solite bordate con un intervento dal titolo:
"Le "giuste battaglie" non si perdono mai. Nel prossimo C.C. mozione su nuova viabilità."
La frase finale piuttosto pesante secondo lo stile consolidato di chi ama "fare il giornalista", un pregio recentemente richiamato da papa Francesco (vedi post precedente), ha provocato il commento personale del nostro consigliere Maurizio Stucchi.
Il commento è stato inoltrato a Teorema il 21 maggio per ottenere un giusto diritto di replica agli insulti.
Nessuna risposta è stata data a dimostrazione dell'apertura e della parzialità di "giornalisti" orientati alla chiacchiera.
 
PUBBLICHIAMO DI SEGUITO IL TESTO DELLA E.MAIL

Sulbiate, 21 maggio 2013

A volte mi chiedo se chi scrive su Teorema si renda conto delle “chiacchiere” di cui si rende colpevole, secondo l'accezione recentemente insegnata da Papa Francesco.
Sempre a titolo personale e perché chiamato in causa dagli insulti dall’autore del pezzo gradirei dare una risposta alla frase che riporto di seguito.
Faccio un piccolo esercizio di logica e di interpretazione della frase finale dell’intervento, ultimo di tanti pieni di chiacchiere con la stessa impronta.
Teorema commenta il 20 maggio “le giuste battaglie” e fra tante frattaglie dice:
“Perdere una battaglia significa pochissimo e poi spesso dopo una sconfitta subentra un periodo di tregua e dopo la tregua, a volte, la pace. E di pace, di tolleranze, di rispetto e capacità di ascolto in molti a Sulbiate, dopo venti anni, di politica inquinata dai personalismi e avvelenata dai capricci di ingombranti personalità dominanti, iniziamo a sentirne veramente un gran bisogno.”

Cominciamo dai 20 anni di politica inquinata: 2013-20= 1993 era sindaco Benaglia, 1995 sindaco Cavenago, 1999 sindaco Giorgi, 2004 sindaco Stucchi, 2012 Sindaco Crespi.
La politica “inquinata dai personalismi e avvelenata dai capricci di ingombranti personalità dominanti”: di chi stiamo parlando? Suppongo del solito mostro Stucchi, perché ovviamente gli altri sindaci sono tutti democratici e illuminati pur non essendo riusciti ad essere rieletti manco per il secondo mandato. O forse per non ingombrare avrei dovuto ritirarmi nel 2009 lasciando spazio alla nuova politica di tolleranza, di pace, di rispetto e di ascolto...  quella dei vostri partiti dei quali la gente normale sente proprio un gran bisogno?

Contribuisco con un esame di coscienza a fare un breve excursus di quelli che sarebbero i miei principali “capricci”, fatti peraltro non da solo ma con molti altri amministratori capricciosi e con il consenso di tanti cittadini che gli autori giudicano essere il “popolo bue” (ignorante perché sbaglia a votare) come erano yesman i miei consiglieri perchè appiattiti sui capricci del capo.

CAPRICCIO della nuova scuola – abbiamo realizzato il progetto di scuola avviato da Benaglia, poi modificato, impostato e progettato da Cavenago e rifiutato da Giorgi; il mio capriccio fu sostenuto da 1.187 SI in un referendum (la metà degli aventi diritto al voto e quasi il 60% dei voti elettorali) e il mio peccato imperdonabile è di averlo concretamente realizzato in 3 anni.
CAPRICCIO del piano di recupero della vecchia scuola (il titanic) – l’idea originale è di Cavenago che nel 1998 impostò l’operazione “ nuova scuola “ con una parte di finanziamento legato alla cessione delle cubature residenziali della vecchia, il mio capriccio è di avere mantenuto quell’impostazione e di averla messa in atto nel 2005 con la “fretta” di adempiere al mandato elettorale ricevuto.
CAPRICCIO del piano territoriale sulla viabilità e la riorganizzazione del centro abitato – nel 2004 abbiamo incaricato l’architetto Resch che era il professionista già utilizzato da Cavenago per lo studio della riorganizzazione del centro storico già pubblicata nel 1998; il mio capriccio fu di usare lo stesso professionista riutilizzando il lavoro già fatto e pagato, di avere finalmente realizzato il sistema di tangenziali esterne per il traffico pesante e veloce con il declassamento della SP210 (la provinciale camionabile che attraversava il nostro Comune) avvenuto nel 2007 con il progressivo piano di ristrutturazione dei luoghi di vita del centro paese (vie XXV aprile, Mandelli, Madre Laura, Biffi, mancano le 3 piazze e via Dante).
CAPRICCIO del piano regolatore generale – abbiamo ricevuto in eredità il PRG del sindaco Giorgi approvato nel 2004, solo due mesi prima della loro sconfitta elettorale. Un piano con 200 mila metri cubi di residenziale, più che raddoppiate le cubature di quello solo adottato da Cavenago e con l’aggiunta del carico di 60.000 metri quadrati (come 40 campi di calcio!) di nuove di aree industriali in fianco alla Pedemontana. Il mio capriccio e il mio peccato è stato quello di non revocare un atto del sindaco Giorgi democraticamente eletto e sconfitto e di non costringere il Comune e gli operatori titolari dei diritti edificatori ad interminabili azioni legali di ricorso (sicuramente perdenti per il Comune); in alternativa abbiamo deciso di aprire trattative per ridurre i danni della cementificazione e per fare subito il nuovo PGT adottato nel 2007 senza concedere nessuna cubatura aggiuntiva.
CAPRICCIO della Pedemontana – abbiamo ereditato la scelta del sindaco Giorgi che ha messo la Pedemontana nel PRG approvando l’opera e rompendo il fronte del NO dei sindaci del vimercatese in cambio di nuove opere stradali connesse;  il mio capriccio è stato di convincere il territorio che le opere connesse, che sventravano altra campagna, potevano essere ridotte ed ottimizzate usando strade già esistenti e quello di lottare contro la Regione per vedere riconosciuto il nostro diritto ad avere il transito in galleria. Ricorso al TAR ancora aperto e da discutere. E adesso abbiamo un ultimo capriccio: quello di eliminare la tratta "D" nel totale disinteresse di tutti i partiti impegnati nell'essenziale impegno civile contro gli alberi sui tubi.
CAPRICCIO del recupero degli immobili storici – il sindaco Benaglia attuò il piano di recupero di due terzi di Piazza Castello, Cavenago quello della corte di Madre Laura, di Piazza Beretta e quello della Casa colonica San Paolo che la Giorgi modificò concedendo l’abbattimento del vecchio immobile. La Giorgi concesse anche ai privati il recupero della vecchia canonica di Brentana (immobile del 1400) con 9 appartamenti residenziali.  I miei capricci furono quelli di riuscire a non fare abbattere e di conservare la Casa colonica San Paolo, di proporre alla Provincia di Milano il restauro della vecchia Filanda (l’altra filanda di  Sulbiate inferiore – proprietà Canobbio - venne distrutta dal ricco piano di recupero della Giorgi, quello da 4,5 metri cubi/metro quadro!) di convincere la Parrocchia a riacquistare la Canonica per un recupero non residenziale.
CAPRICCI con il terzo settore – fra i miei capricci vanterei anche un’azione di stimolo concreto alle “collaborazioni vere” che hanno dato solide convenzioni di servizio sussidiario con i soggetti non profit presenti a Sulbiate: le convenzioni con l’associazione Don Mario Ciceri per la raccolta dei rifiuti e per la gestione dei mezzi per i servizi sociali; quella con la Polisport che affida ai gruppi sportivi del paese la gestione degli impianti sportivi pubblici; la costituzione e collaborazione della Proloco; la convenzione con la scuola Paritaria Parrocchiale e la messa a disposizione delle norme di PGT e dell’area pubblica per un nuovo edificio dell'infanzia, iniziative di sostegno alle azioni educative dell’Oratorio, dell’associazione La Clessidra e altre.
CAPRICCI per qualche sogno – fra i miei capricci, SEMPRE FILTRATI E MEDIATI DA DISCUSSIONI E SCELTE DI GRUPPO, vorrei inserire la disponibilità data alla Rosa d'Argento per la Residenza Sanitaria Disabili impantanata nelle procedure aicurziesi, quello di avere impostato l’opzione per ottenere dai proprietari del Castello in cessione al Comune della “casa da nobile”, di avere impostato le azioni per la conservazione della vecchia ala di Piazza Castello, di avere inserito nel PGT la normativa sui “piani particolareggiati” che consentono di definire norme di dettaglio per il recupero delle vecchie corti e di avere messo in progetto il “concorso di idee” per lo studio di soluzioni progettuali per sistemare le piazze Castello, Giovanni XXIII° e Beretta.  Di avere inserito nel PGT la normativa per “mettere una pezza” alle disastrose scelte del 2004 che circondarono l’insediamento produttivo della SILFA con 30.000 metri cubi di residenziale occupando gran parte del parco della storica villa Beretta (1600).

Sicuramente chi viene chiamato a fare il Sindaco (tutti non solo Stucchi) diventa ingombrante ed è naturalmente portato a fare pesare la propria personalità, sennò che sindaco sarebbe! Farei notare che questo non è causato da personalismo o capricci, bensì dalle leggi italiane che impongono ai sindaci di governare, di prendere decisioni, di dare risposte ai bisogni, di avere responsabilità civili e penali, anche quando sono attorniati da politici di bassa statura, quelli che non decidono o quelli che portano interessi terzi di solito non precisamente coincidenti con l’interesse generale e il bene comune.

Un caso locale di interessi non coincidenti con quello generale potrebbe tranquillamente essere il Titanic e le sue opere di urbanizzazione tanto contestate nei gazebo dalla santa alleanza dei tre partiti. Fa colpo leggere che in pubbliche assemblee qualcuno vanta di avere “combattuto la buona battaglia” e di sentire i megafoni che fanno eco alle sue ragioni! Le stesse cose dette anni fa dal grillo, denunciare inutilmente al Prefetto e infine oggetto di ricorso al TAR dove certificarono la battaglia persa.
Adesso ci si appoggia ai gazebo, ai compagni del PD, di Teorema, a 500 firme raccolte con fatica e infine ci si attacca anche a San Paolo.

CHE SIANO ALTRI QUELLI CHE INQUINANO, CHE VOGLIONO DOMINARE SENZA MANDATO E CHE FANNO I CAPRICCI?

Il capriccioso Maurizio Stucchi

martedì 21 maggio 2013

LE CHIACCHIERE ARRUGGINISCONO LA COMUNITA' CRISTIANA



Omelia di Papa Francesco in Santa Marta a Roma il 18 maggio 2013.
(rassegna stampa da Avvenire del 19 maggio '13)
LE CHIACCHIERE, DANNO PER LA CHIESA Occorre vincere la tentazione di «mischiarsi nella vita degli altri». È questa l'esortazione che papa Francesco ha rivolto ai fedeli presenti alla Messa di questa mattina nella cappella Santa Marta.
Il Pontefice si è soffermato su due modalità di questo mischiarsi nella vita altrui, di fare i «ficcanaso». «La comparazione», quando ci «compariamo con gli altri, finiamo nell'amarezza e anche nell'invidia; ma l'invidia arrugginisce la comunità cristiana, le fa tanto male. E il diavolo vuole quello». La seconda modalità di questa tentazione sono le chiacchiere. Prima si comincia con «modi tanto educati», ma si arriva presto a «spellare il prossimo: quanto si chiacchiera nella Chiesa! Quanto chiacchieriamo noi cristiani! La chiacchiera è proprio spellarsi. Farsi male l'uno all'altro. È come se si volesse diminuire l'altro: invece di crescere io, faccio che l'altro sia più basso in modo da sentirmi più grande. Sembra bello chiacchierare... Non so perché, ma sembra bello. Come le caramelle di miele: tu ne prendi una e poi un'altra, un'altra, un'altra e alla fine ti viene il mal di pancia. La chiacchiera è cosi, è dolce all'inizio e poi ti rovina l'anima. Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa».
In questo modo, ha detto papa Francesco, «diventiamo cristiani di buone maniere e cattive abitudini». Ma come si presenta la chiacchiera, oggi? Di solito in tre modi. «Primo: facciamo disinformazione. Dire soltanto la metà che ci conviene e non l'altra metà che non è conveniente. Secondo: la diffamazione. Quando una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, "fare il giornalista"... E la fama di questa persona è rovinata. Terzo: la calunnia. Dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello! Tutti e tre - disinformazione, diffamazione e calunnia - sono peccato. Questo è peccato! Questo è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli».
Per questo motivo Gesù ci riprende e ci chiede di seguire lui. Il Signore ci segnala la strada da seguire. «Chiediamo al Signore Gesù che ci dia la grazia di non immischiarci mai nella vita degli altri, di non diventare cristiani di buone maniere e cattive abitudini, di seguire Gesù, di andare dietro Gesù, sulla sua strada», ha concluso papa Francesco.

LA NOSTRA ANALISI LOCALE
Offriamo un nostro contributo partendo dall'analisi del Pontefice che ha dato una lettura concreta di quello che sovente avviene nelle comunità cristiane.
Anche nelle nostre Parrocchie assistiamo a persone, noi compresi, che si affrontano in modo duro negli impegni civili e sociali e contemporaneamente partecipano alla vita nella stessa comunità religiosa senza che questo "legame spirituale" possa contribuire a trovare soluzioni e collaborazioni nel campo delle azioni civili e politiche.
Abbiamo assistito e vissuto sulla nostra pelle di amministratori pubblici e di fedeli partecipi della vita della comunità parrocchiale, al devastante effetto che a Sulbiate negli ultimi 4 anni le chiacchiere e le altre cattive abitudini descritte da Papa Francesco hanno avuto sulle relazioni fra le persone. Molti anni di formazione e di attività all'ombra della Chiesa, molte relazioni apparentemente solide e fondate su principi e attività comuni, si sono sbriciolate sull'onda di chiacchiere e sospetti che hanno diviso prima le persone e poi le strade percorse insieme per anni.

Il momento di rottura è avvenuto sui temi concreti dell'azione civile e sociale. Quando cioè si è chiamati a tradurre in pratica gli insegnamenti religiosi, quando dalla teoria si passa alla concretezza delle scelte, delle risposte, della risoluzione dei problemi, della messa in comune di soluzioni e decisioni complesse. Quando la fede delle prediche cerca di diventare fede vissuta, cioè carità.
Non crediamo di essere esenti da colpe o dalla necessità di fare esami di coscienza.
Siamo però certi che abbiamo sempre fatto il massimo possibile per rispettare i principi dell'etica civica, della trasparenza, del rispetto dei diritti e dei doveri imposti dalle leggi. Abbiamo la tranquillità di avere sempre ricercato e perseguito, pur con tutti i nostri limiti e quelli imposti dalla difficile situazione sociale e politica, gli obiettivi della giustizia e della pace.
Durante questo percorso di servizio civico, che proseguiamo con ferrea volontà e con il costante supporto della gran parte della popolazione, abbiamo improvvisamente scoperto di essere stati abbandonati e non sostenuti da alcune persone vicine e da alcune di esse abbiamo persino ricevuto le tre monete (chiacchiera, diffamazione, calunnia) che racconta con efficacia Papa Francesco.
Le stesse considerazioni possono essere rivolte a noi con il medesimo diritto alla ragione.
Vantiamo però una risposta che non ci è mai stata data nei vari tentativi di chiarimento che abbiamo aperto. Prima di essere scaricato e trattato da avversario per i suoi errori, un "amico travolto nel vortice degli impegni di amministratore pubblico" avrebbe il diritto - per il principio evangelico della "correzione fraterna" - di essere corretto e indirizzato sulla retta via in modo fraterno.
La mancanza di questo passaggio sia personale sia comunitario è un indicatore di un percorso incompleto da riprendere che ci deve fare ritrovare la strada che passa dal dovere prioritario della ricerca dell'unità.
L'unità non significa l'annullamento delle diversità nei vari campi delle scelte politiche, ma sicuramente riguarda - per noi cattolici - il riconoscersi vicendevole della volontà di applicare in concreto, onestamente e senza secondi fini, i principi condivisi in cui crediamo e anche la sicurezza che sempre meno saranno frequentati i vizi della chiacchiera autorevolmente descritti dal nostro Papa.

lunedì 20 maggio 2013

UNO DI NOI



Sabato 25 e domenica 26 al termine di ciascuna delle Sante Messe nella nostra Comunità Pastorale verranno raccolte le sottoscrizioni per l'adesione all'iniziativa dei cittadini a livello europeo denominata UNO DI NOI

Sarà necessario presentarsi al banchetto muniti di documento di identità valido.


 


sabato 11 maggio 2013

Consiglio Comunale del 9 maggio 2013



Consiglio convocato per sostituire il dimissionario Fassina con il nuovo consigliere Stucchi Guglielmo.
Gli altri punti sono la nomina del nuovo consigliere nelle due commissioni bilancio e elettorale

Infine tre interrogazioni arretrate che erano pervenute fuori tempo massimo l'altra volta (percorso ATM, via Ciceri, Pedemontana: alle 3 risposte del sindaco seguono 3 dichiarazioni di non soddisfazione del consigliere Mattavelli.

Il nuovo capogruppo di SDS formula nel suo discorso di insediamento molti buoni propositi di collaborazione, di rispetto, di democrazia e di voglia di ricercare il bene comune. Un bell'inizio senza dubbio. Si accende la speranza che SDS cominci a guardare al futuro abbandonando le numerose iniziative di contestazione delle scelte delle precedenti amministrazioni. Contestazioni che è risaputo sono inutili perchè riguardano scelte e impegni pubblici contrattuali ormai arrivati alla loro avanzata fase operativa.


E' UTILE UN BREVE RIEPILOGO, giusto per capire il senso della nostra speranza di cambiamento di atteggiamento delle opposizioni dopo la dipartita dell'ultimo dei 9 dimissionari della fu opposizione del 2011.
Le attuali opposizioni non guardano al futuro perchè CONTINUANO A CONTESTARE IL PASSATO che riguarda lavori e contenuti già oggetto di scelta, approvazione e delibera pubblica, come ad esempio: il percorso dell'acquedotto progettato da 15 anni, le opere pubbliche di via Mandelli del 2007, il restauro della ex filanda per la "fabbrica del saper fare" decisi a partire dal 2008, gli appalti in corso con mensa e gestione centro sportivo.
Le opposizioni invece DOVREBBERO GUARDARE IL FUTURO PROPONENDO idee e soluzioni su cose nuove che veramente possono fare il "bene comune": PER ORA NON PERVENUTE.
Hanno molto protestato anche per lo Statuto e per i regolamenti comunali che abbiamo aggiornato, ma al contempo non fanno nulla per aprire una discussione seria e paritaria RITIRANDO LE LETTERE di insulti verso i colleghi.
Ma i treni passano e ci spiace che il nuovo capogruppo non abbia colto questa occasione per farlo e dare concretezza al suo discorso ecumenico che così invece resta solo sulla carta.
Quindi purtroppo abbiamo ulteriore conferma che prevalgono altri interessi e lo Statuto aspetterà, peraltro non è neppure nei loro programmi elettorali.

Ritorniamo al bel discorso iniziale del nuovo consigliere.
Trascorrono 15 minuti dalla lettura dell'impegno solenne, il tempo per leggere le risposte alle 3 interrogazioni, e il consigliere rovina l'incantesimo.
Egli stesso legge un commento fuori dall'ordine del giorno nel quale riproduce le medesime tesi sulle dicerie del passato che uscivano dalla penna del suo predecessore.
Discorsi inutili e senza significato - inutilmente offensivi contro il Commissario e i funzionari pubblici - che non sono farina del suo sacco e che vengono letti in un momento del tutto inopportuno e improprio.
Sarebbe stato molto meglio per lui godersi il bel discorso dell'esordio e rinviare al prossimo mese le rumorose cannonate che non servono a nessuno.

Ultima scena, sempre fuori programma.
Le opposizioni unite presentano in anteprima la mozione per il prossimo consiglio con la quale depositano le firme raccolte contro "gli alberi sui tubi" in via Mandelli e la viabilità.
Abbiamo però  fatto un grande passo avanti: alla guida del dissenso non è più la persona che solo 2 anni prima era l'assessore che avrebbe dovuto realizzare le opere che oggi vengono aspramente contestate. Così s'impenna il tasso di coerenza dei componenti delle opposizioni.

Ma in noi non muore la speranza che il cambio della guardia in SDS possa cambiare i discorsi e i comportamenti.

SULL'ESEMPIO ROMANO, SPERIAMO CHE DA OGGI CI SI POSSA METTERE INSIEME, CON PARI DIGNITA' E CIASCUNO NEL PROPRIO RUOLO, PER FARE LE MIGLIORI SCELTE PER SULBIATE E NON PER SMONTARE CIO' CHE GIA' E' COSTRUITO.



Chiusura prima delle 22, un record.