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venerdì 8 febbraio 2013

“Facciamoci in quattro” e il boomerang delle case ALER di via Mattavelli



Con una lettera al Sindaco e  una velina ai giornali,  la capogruppo Mattavelli apre il fronte “case degradate ALER”; il suo scopo principale non è di aiutare i residenti, ma  continuare nell'azione di gettare ombre sull’operato del Sindaco e dell’Amministrazione.
Il problema ALER è noto, esiste da decenni, è di difficile soluzione e non può essere negato.

La posizione di “Facciamoci in quattro per Sulbiate” è, “more solito”, pretestuosa:
1) scrive la lettera come un accorato appello al Sindaco, ma poi la mette in copia nelle caselle postali di tutto il quartiere e la manda ai giornali;
2) Nella comunicazione si guarda bene dal riferire l’esperienza diretta che riguarda la capogruppo: dal 2004 al 2009 la Mattavelli fu l'assessore ai servizi sociali, la situazione era già degradata e l’Amministrazione intervenne più volte per aiutare le famiglie ad ottenere dall’ALER il rispetto dei loro diritti. 
Mattavelli dovrebbe dire oggi che ALER E’ UN MURO DI GOMMA, UN ENTE ELEFANTIACO E POCO RISPETTOSO DEI SUOI AFFITTUARI.

Il Comune per quanto bravo e premuroso e si affianchi ai suoi cittadini, da questa ALER è riuscito ad ottenere ben poco, anche quando la Mattavelli era assessore ai servizi sociali.

L’Amministrazione e il nuovo Sindaco ritorneranno ancora alla carica presso ALER a supporto delle famiglie che da decenni faticano ad ottenere il rispetto dei loro diritti di affittuari, che pagano o non pagano un canone sempre più alto, MA CHE NON OTTENGONO LA MANUTENZIONE che è nel loro diritto.
Il Comune non può sostituirsi ai compiti e ai doveri sul patrimonio immobiliare di ALER che è un altro ente pubblico.

Il Comune ha nel suo patrimonio 18 abitazioni assegnate alle famiglie in graduatoria pubblica, tutte sono in buono stato di manutenzione e con regolari rapporti con gli affittuari.
La Mattavelli facendo diventare la sua accorata lettera al Sindaco un VOLANTINO DI QUARTIERE e nascondendo una parte del problema, dimostra di essere interessata non alla soluzione bensì a rimestare nel torbido e alle spalle delle famiglie che hanno disagi reali e pesanti.

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