Durante il Consiglio Comunale del 28 settembre 2012, i gruppi di opposizione hanno congiuntamente richiesto al Sindaco di “prendere posizione Istituzionale” per quelli da loro sentenziati come "insulti" al sindaco di Aicurzio.
La coppia Mattavelli Fassina, a distanza di due mesi dagli avvenimenti, assurge al ruolo di giudice ed emette la sentenza: “nella seduta del 19 luglio il vice-Sindaco Stucchi ha insultato il Sindaco di Aicurizio”; la pena sono le “scuse istituzionali”, e ciò nonostante il Sindaco, come aveva già fatto in precedenza, ancora una volta nella seduta del Consiglio Comunale avesse confermato e garantito la messa a disposizione del Sindaco di Aicurzio di tutti gli atti e le registrazioni del CC del 19 luglio per ogni Sua verifica e decisione.
Bisogna sapere che durante la seduta di Consiglio Comunale del 19 luglio Mattavelli e Fassina non hanno protestato nel corso della discussione per la pronuncia dei supposti insulti (e ciò dimostra che nella realtà non ci sono stati); infatti solo nei giorni successivi le opposizioni pianificarono insieme la campagna unitaria di comunicazione contro il vicesindaco e la maggioranza.
L’epiteto ricevuto dalla Mattavelli fuori dal consiglio era poca cosa, quindi per le opposizioni bisognava rinforzare l’attacco inventando un legame con la seduta consigliare: il commento sulla procedura della gara di Aicurzio per la RSD è stata l’occasione ideale per la montatura dei giorni successivi su blog e bacheche.
I due capigruppo fanno finta, inoltre, di non conoscere la lettera già scritta dal vice-Sindaco di Sulbiate al Sindaco di Aicurzio (Lettera al Sindaco di Aicurzio).
Il condannato dall’improvvisato tribunale del popolo, il vicesindaco Stucchi, ha riferito che la questione non riguarda gli avvocati Mattavelli e Fassina bensì semmai il sindaco di Aicurzio Baraggia ed eventualmente il magistrato nel caso di querela di parte. Conferma al Consiglio di avere prontamente chiarito i termini dei fatti con la lettera a Baraggia e ha chiesto al Sindaco di metterla agli atti consiliari a dimostrazione della bassezza della contestazione di “Facciamoci in 4 Sulbiate” e “Sulbiate Democratica e Solidale” che farebbero meglio ad occuparsi dei problemi veri di Sulbiate.
E proprio a proposito di insulti e di stile democratico, in altra parte del Consiglio i due capigruppo hanno rifiutato in modo sprezzante di ritirare i loro insulti, quelli veri, quelli che riguardano le relazioni politiche e anche personali della nostra Amministrazione pubblica, con i quali per iscritto continuano a disprezzare i colleghi di maggioranza o alcuni colleghi della maggioranza (e con loro tutti gli elettori e le regole civiche) autoproclamandosi “maggioranza politica” e definendoli “occupanti del Comune” e di essere “complici di operazioni di basso impero”. Sono le frasi che con l’affermazione della Mattavelli “fatelo ricoverare” hanno provocato la parolaccia di reazione del Vicesindaco verso di lei, pronunciata dopo il consiglio del 19 luglio fuori dal Municipio. Come dire: la pagliuzza e la trave.
Si ricorda (precisazioni sul c.c. del 19 luglio) il nostro comunicato esposto subito in luglio in bacheca con le nostre scuse formali per l’insulto notturno.
Prendiamo atto che le opposizioni si ostinano a mantenere e confermare tutti i loro pesanti insulti peraltro privi di contenuto e di motivazione.
E per amor di carità non facciamo menzione dell’aggettivo “indecente” utilizzato dalla Capogruppo di “Facciamoci in quattro per Sulbiate” in relazione alla votazione del Consiglio Comunale del settembre 2011 (quella, per ricordare, in cui i 4 consiglieri del PD cambiarono la loro opinione e il loro voto dopo una concitata sospensione del Consiglio Comunale) con il quale apostrofa – lei non insulta … – tutti i nostri consiglieri della scorsa legislatura. E già che c’era aggiunge la sentenza signorile per il segretario comunale che in quell’occasione avrebbe “ingannato e raggirato” l’ignaro Fassina. Lei non era presente ma ovviamente sa tutto.
E chiedono a noi le scuse istituzionali………..
Ci sembra invece evidente il fatto che tutte queste inutili polemiche rivelano un’opposizione costretta a una prolungata campagna dei veleni per sopperire all’incapacità di proporre argomenti di contenuto non demagogico (come il percorso dell’acquedotto o i risparmi per la filanda) facendo proposte concrete su temi che interessano la popolazione.
Gruppo di Lista civica Sulbiate Insieme – 3 ottobre 2012
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