Alla Mattavelli della lista “facciamoci in 4” che ci chiede di togliere la maschera sul Titanic chiediamo di rispondere in coppia con Cavenago e di dare informazioni sul LORO PIANO DI RECUPERO residenziale della vecchia scuola.
Infatti nel 2004 noi attivammo il progetto Cavenago che era pronto dal 1998 e prevedeva di mettere in gara la volumetria della vecchia scuola per pagare una parte della nuova.
Come è noto con questa operazione ABBIAMO REALIZZATO IL SOGNO DISEGNATO DA CAVENAGO-MATTAVELLI che nel 1999 persero le elezioni senza poterlo avverare.
Ma fra i sogni e la realtà c’è sempre differenza e le speranze dichiarate del 2004/5 di fare verde, parcheggi ecc., come ci avevano detto i nostri due vecchi amministratori, poco a poco svanirono.
Infatti nel 2006 dopo avere diligentemente ciò che prevedeva Cavenago assegnando 10.000 metri cubi in gara con un ricavo di 1,7 milioni (Cavenago nel 1998 aveva stimato circa 750.000 euro) il progettista del Comune ci rivelò la cruda verità dei dati tecnici dell’area pubblica ceduta ai privati.
L’area di 4.044 metri quadrati ha molti vincoli tecnici e di distanze essendoci due pozzi dell’acquedotto con servitù di accesso (camion per manutenzioni) da concedere alla società dell’acqua, il CAP. Quindi niente verde pubblico, niente parcheggi interni, niente strada verso ovest e una collocazione dell’immobile praticamente obbligata come oggi la vedete.
Tuttavia il progettista trovò le soluzioni e ci indicò la possibilità di fare scelte importanti:
1) inserire negozi a piano terra (450 metri quadri di cui quasi 200 pubblici) per i servizi ai residenti e per avere un passaggio pubblico coperto abbinato a ciclopedonale, panchine, verde e alberi tutto in estrema sicurezza dal traffico; evitando così i giardinetti privati in prossimità della piazza centrale del paese.
2) imporre al costruttore le norme sul risparmio energetico e la qualità dell’immobile che anticiparono di tre anni gli obblighi di legge e di trasferire parte della volumetria residenziale occupata dai negozi dal piano terra al sottotetto senza aumentare le altezze previste dell’immobile.
3) realizzare una struttura moderna e di qualità che desse al centro città l’impronta degli anni 2000 (in alternativa ai consueti condomini sulbiatesi).
Cavenago in disaccordo con questa contrastata scelta della civica, senza mai partecipare alle discussioni interne di gruppo, ci presentò nel 2007 una sua bozza progettuale alternativa la settimana precedente al consiglio comunale. La proposta tardiva e irricevibile venne ovviamente restituita al mittente. Questo episodio avviò la sua progressiva campagna contro “l’antidemocratico” sindaco Stucchi, e poi si avviò la campagna dei tigli-tagliati e poi la protesta dell’anonimo “grillo parlante” fino al ricorso al TAR con il giudice che ha bocciato tutte le sue obiezioni. Infine in questi giorni manda la lettera al Commissario con la quale anticipa l’intenzione di ricorrere in Consiglio di Stato e di fare denunce penali… ovviamente se non verrà eletto in modo da poter sistemare il problema direttamente dal posto di governo.
Non ci vogliamo mascherare, ci siamo prese tutte le nostre responsabilità anche a costo di critiche, ma questa è la miglior soluzione possibile con i vincoli del comparto.
Ricordiamo che questa opera realizza una volumetria di 2,6 mc/mq su un’area pubblica di 4.044 mq, mentre due anni prima Comune Aperto assegnò ai privati del Piano di Recupero della filanda a lato del Castello oltre 4,5 mc/mq più le mansarde, senza verde, con pochi parcheggi e con il regalo della scalinata imprevista. Eppure nessuno protestò come per questa situazione.
CHIEDIAMO A TUTTI DI GIUDICARE LE OPERE QUANDO SARANNO CONCLUSE. Entro l’anno saranno a buon punto l’immobile e le opere pubbliche.
Ma stucchi le dichiarazioni che ci sono sul volantino le ha rilasciate al giornale oppure no? Se si sono evidentemente false e tendenziose. Non è che il giornalista che ha scritto l'articolo era uno dei fondatori di Comune Aperto?
RispondiEliminapremesso che il GDV conta come il due di picche e valgono le delibere Comunali (sono pubblicate in analisi nel sito).
RispondiEliminaNon ricordo di avere mai detto e neppure saputo che si sarebbero fatte palazzine a due piani, per il resto confermo che speravamo di avere almeno un terzo dell'area per uso verde e parcheggi. Aree invece divorate dalle servitù dell'acquedotto.
Per formazione non dico mai cose false e dato che la verità sovente da fastidio... ho molti nemici di solito fra coloro che hanno cose da nascondere o fanno il doppio gioco.
M. Stucchi