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martedì 10 aprile 2012

PRESENTAZIONE PROGRAMMA E LISTA CANDIDATI GIOVEDI' 12 APRILE ORE 21

9 commenti:

  1. Buongiorno,
    sono Matteo Biella (mi sembra giusto quando si dicono le proprie idee presentarsi col nome e non rimanere anonimi).
    Sinceramente non riesco proprio a cogliere le ragioni del rifiuto di partecipare ad un confronto con le altre liste.
    Per tale motivo scrivo questo intervento rivolto a voi per chiedervi di riflettere ulteriormente sulla questione, e mi auguro che ci ripensiate.
    Io penso che un confronto sarebbe importante per cercare di capire in modo più approfondito quali sono le differenze nelle scelte che le liste porteranno avanti una volta elette.
    Alla riunione è stato spiegato che la scelta di non presentarsi al confronto è dovuta alla volontà di non fare polemiche.
    Questo è sicuramente corretto, però è evidente che le polemiche sorgono lo stesso in tutti gli altri ambiti: blog di una lista o di un'altra, giri di mail fra i diretti interessati ...
    La spiegazione mi sembra quindi un po' povera e insufficiente a giustificare la scelta di non presentarsi.
    Inoltre, partecipare al confronto, non è un segno di rispetto verso le altre liste (per cui si può discutere se lo meritino o no), ma è un segno di rispetto verso la cittadinanza dalla quale invece non si può prescindere.
    Io credo che sia giusto dare ai Sulbiatesi la possibilità di giudicare da loro stessi, attraverso un confronto tra i candidati, chi interpreta meglio la loro volontà e la loro visione futura del paese.
    Secondo me, questo diritto della cittadinanza non è sindacabile e nessuna ragione può essere anteposta ad essa.
    Spero davvero sinceramente di poter assistere il 20 aprile e il 2 maggio ad un significativo confronto tra tutte 4 le liste (e non solo 3 liste), confronto che si articoli sui programmi che le liste hanno costruito e presentato con i migliori intenti per il paese.
    Grazie

    Matteo Biella

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    1. Matteo

      La tua richiesta ed osservazione è assolutamente legittima.

      Però guardiamo assieme i fatti.

      Questa legislatura non è arrivata alla sua naturale conclusione ,ma è stata bruscamente interrotta con un gesto per noi irresponsabile, frutto della coalizione dei partiti
      ( PD,PDL,LEGA ) attraverso le dimissioni dei 9 consiglieri, del 27/12, SCEGLIENDO DI NON COMUNICARE E DISCUTERE I MOTIVI IN SEDE DI CONSIGLIO COMUNALE CONVOCATO IL 28/12.
      Hanno poi comunicato di volersi unire in un listone come unico modo per non rispettare la volontà dei sulbiatesi che votano Sulbiate Insieme.

      Di fatto, queste dimissioni , hanno stoppato tanti lavori in corso ed altrettanti che dovevano essere terminati per completare il programma che ha avuto legittimamente un vasto consenso nell'ultima tornata lettorale.

      Ora guardiamo lo scenario:

      La Lista Civica Sulbiate insieme, cioè noi, si ripresenta ancora con un suo programma e con una lista di candidati gran parte costituita da nuove persone,incluso il candidato sindaco.

      Sul fronte opposto ci troviamo:

      Una lista dove il candidato sindaco componente della dirigenza PD locale, è stato un ex Assessore e componente della vecchia maggioranza, oggi mascherato dietro una Lista Civica.

      Una seconda lista civica dove parte dei candidati PDL, componenti anch'essi della dirigenza locale del partito, erano componenti dell'opposizione e che insieme agli altri consiglieri di partiti avversari hanno mandato a casa una istituzione pubblica. Anche loro oggi mascherati dietro una Lista Civica.

      Una terza lista e qui si deve dire l'unica coerente, cioè la Lega, che si sta proponendo come partito ma che anche lei con gli altri consiglieri di partiti opposti hanno interrotto la legislatura.

      Chi ha veramente bisogno di un " faccia a faccia" ?

      Comprendi che non avrebbe senso una finta discussione “faccia a faccia” alterata da un fortissimo difetto di democrazia, espresso precedentemente.
      Questa scelta l’abbiamo fatta in febbraio prima ancora di conoscere il nostro e l’altro (o gli altri) candidati sindaco.

      La Lista Civica ha governato per 8 anni con tanto buon lavoro fatto e anche con errori e si sta ripresentando perchè vuole continuare a servire i cittadini sulbiatesi, convinti della bontà del nostro programma.

      Speriamo di vederti ancora ma specialmente di avere la possibilità di lavorare anche con Te.

      Candidato Sindaco Crespi Andrea e il Gruppo Lista Civica Sulbiate Insieme

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    2. Caro Matteo, finalmente un non anonimo, bravo.
      Voglio dirti anche il mio parere. Il faccia a faccia è un importante momento di confronto e infatti nelle due campagne elettorali da candidato l’ho affrontato senza dubbi.
      Questa però non è una campagna elettorale ordinaria.
      Le tre liste che si presentano SONO GUIDATE DA PERSONE CHE SI SONO DIMESSE IN MODO EXTRAPARLAMENTARE CON L’OBIETTIVO DI ELIMINARE GLI AVVERSARI, SICURAMENTE ME, MA SOPRATTUTTO LA LISTA CIVICA. Hanno infatti dichiarato che l’unico modo per non fare rieleggere la civica è ignorare le differenze e STARE UNITI, FARE UN LISTONE FASULLO sapendo di essere ciascun gruppo strutturalmente minoritario a Sulbiate (Mattavelli/Cavenago lo hanno messo nelle premesse del loro programma elettorale presentandosi così con una dichiarazione di fallimento).
      Questa non è democrazia. Poche persone che rappresentano se stesse (i 4 del PD eletti nella civica) scelgono di annullare l’esito del voto 2009. Poche persone con posizioni minoritarie che cercano di UNIRSI A TUTTI I COSTI “CONTRO” … senza dichiarare i motivi concreti del problema.
      Tutti dichiarano che il problema è la mancanza di collegialità delle decisioni, di democrazia, di libertà di espressione, dirispetto delle minoranze, di certezza di regole e garanzie (?).
      BELLE PAROLE che hanno il difetto di fondo che sono pronunciate da due gruppi minoritari nella dinamica democratica interna alla nostra lista civica (ma anche nel paese, tanto che lo dicono apertamente).
      Vale per Cavenago, Mattavelli e Brioschi oggi motore di “facciamoci in 4”
      Vale per Fassina, Leoni e Cereda oggi motore di “Sulbiate Democratica e Solidale”
      Entrambi i gruppi lamentano, partendo da posizioni diametralmente opposte nei contenuti politici – ciò dimostra l’apertura della civica che opera su programmi e non su ideologie – che nella civica sono tutti sottomessi alla mia dittatura in pratica insultando tutti coloro che da decenni ci mettono idee, tempo e lavoro (almeno dal 1996 ma anche prima) anche quando io non c’ero.
      Segue……….

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    3. Segue per Matteo…
      La loro tesi assurda afferma che quando le scelte non coincidono con quelle proposte da una minoranza, si assume che sia stato il Sindaco solitario a decidere perché tanto gli altri NON CONTANO NULLA ESSENDO SEMPRE APPIATTITI SUL PARERE DEL TIRANNO. Su questa tesi Mattavelli e Brioschi (e solo loro) hanno lasciato dopo il 2009, mentre Fassina e co., non essendo riusciti a imporre le scelte dei 4 del partito agli altri 8 alla civica, hanno iniziato a ricattarci con accordi con l’opposizione e se ne sono andati con le dimissioni.
      Si, caro Matteo, tutto è avvenuto per questo modo curioso di intendere la democrazia e la collegialità e non per questioni di contenuto amministrativo.
      Mentre questo è comprensibile per chi considera il partito il valore assoluto (e per questo giustamente abbiamo pagato l’errore di avere dato fiducia a persone che non la meritavano), non è accettabile per quelli che sono stati al vertice della lista civica. Loro invece di restituire quanto ricevuto e lavorare insieme nella dinamica di gruppo (discutere sulle proposte e fare scelte condivise cercando di convincere e mediare) hanno deciso di lavorare contro coloro che li hanno sostenuti e difesi per anni.
      Ti assicuro che quanto dico è frutto di una vivace dinamica interna alla lista, di molte persone anche nuove che sperimentano la difficoltà di fare scelte, di avere tutte le informazioni di dettaglio, di identificare soluzioni complesse e non banali (come il Fassiniano: SI/NO outlet) su grandi problemi e scelte per il futuro del paese.
      La sfida è tutta sul piano squisitamente intellettuale: chi accetta le posizioni demagogiche e farisaiche SI/NO, PRO/CONTRO, BIANCO/NERO facili per portare a casa consensi e coloro che sanno che le scelte pubbliche sono complesse e devono essere affrontate da e con persone disposte al confronto leale e difficile aperto a rinunce e mediazioni. Fu per noi istruttiva l’esperienza sul tema della nuova scuola.
      In questa certezza acquisita sul metodo ci è stata di grandissimo conforto la presenza e le scelte di Mariagrazia Crespi che ha vissuto la decisione di stare con la lista e la gente che l’ha eletta, a costo di essere espulsa dal PD.
      Grazie per l’occasione. A presto. Maurizio Stucchi

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    4. Segue per Matteo…
      La loro tesi assurda afferma che quando le scelte non coincidono con quelle proposte da una minoranza, si assume che sia stato il Sindaco solitario a decidere perché tanto gli altri NON CONTANO NULLA ESSENDO SEMPRE APPIATTITI SUL PARERE DEL TIRANNO. Su questa tesi Mattavelli e Brioschi (e solo loro) hanno lasciato dopo il 2009, mentre Fassina e co., non essendo riusciti a imporre le scelte dei 4 del partito agli altri 8 alla civica, hanno iniziato a ricattarci con accordi con l’opposizione e se ne sono andati con le dimissioni.
      Si, caro Matteo, tutto è avvenuto per questo modo curioso di intendere la democrazia e la collegialità e non per questioni di contenuto amministrativo.
      Mentre questo è comprensibile per chi considera il partito il valore assoluto (e per questo giustamente abbiamo pagato l’errore di avere dato fiducia a persone che non la meritavano), non è accettabile per quelli che sono stati al vertice della lista civica. Loro invece di restituire quanto ricevuto e lavorare insieme nella dinamica di gruppo (discutere sulle proposte e fare scelte condivise cercando di convincere e mediare) hanno deciso di lavorare contro coloro che li hanno sostenuti e difesi per anni.
      Ti assicuro che quanto dico è frutto di una vivace dinamica interna alla lista, di molte persone anche nuove che sperimentano la difficoltà di fare scelte, di avere tutte le informazioni di dettaglio, di identificare soluzioni complesse e non banali (come il Fassiniano: SI/NO outlet) su grandi problemi e scelte per il futuro del paese.
      La sfida è tutta sul piano squisitamente intellettuale: chi accetta le posizioni demagogiche e farisaiche SI/NO, PRO/CONTRO, BIANCO/NERO facili per portare a casa consensi e coloro che sanno che le scelte pubbliche sono complesse e devono essere affrontate da e con persone disposte al confronto leale e difficile aperto a rinunce e mediazioni. Fu per noi istruttiva l’esperienza sul tema della nuova scuola.
      In questa certezza acquisita sul metodo ci è stata di grandissimo conforto la presenza e le scelte di Mariagrazia Crespi che ha vissuto la decisione di stare con la lista e la gente che l’ha eletta, a costo di essere espulsa dal PD.
      Grazie per l’occasione. A presto. Maurizio Stucchi

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    5. segue per Matteo Biella....
      La loro tesi assurda sostiene che quando le scelte della civica non coincidono con quelle proposte da una minoranza, si assume che sia stato il Sindaco a decidere in proprio perché gli altri NON CONTANO NULLA ESSENDO PER DEFINIZIONE APPIATTITI SUL PARERE DEL TIRANNO. Su questa tesi Mattavelli e Brioschi (solo loro) ci hanno lasciato dopo il 2009, mentre Fassina e co., non essendo riusciti a imporre le scelte dei 4 del partito agli altri 8 alla civica, hanno iniziato a ricattarci sul falso problema dell’outlet con accordi con l’opposizione e se ne sono andati con le dimissioni.
      Si, caro Matteo, tutto è avvenuto per questo modo curioso di intendere la democrazia e la collegialità e non per questioni di contenuto amministrativo che sono per loro del tutto secondarie.
      Mentre questo è comprensibile per chi considera il partito il valore assoluto (e per questo giustamente abbiamo pagato l’errore di avere dato fiducia a persone che non la meritavano), non è accettabile per quelli che sono stati per anni al vertice della lista civica. Loro invece di restituire quanto ricevuto e lavorare insieme a tutti nella dinamica di gruppo (discutere e portare proposte e fare scelte condivise cercando di convincere e mediare) hanno deciso di lavorare contro le persone che li hanno sostenuti e difesi per anni.
      Ti assicuro che quello che affermo è frutto di una vivace dinamica interna alla lista, di molte persone anche nuove che sperimentano la difficoltà di fare scelte, di avere tutte le informazioni di dettaglio, di identificare soluzioni complesse e non banali (come il Fassiniano: SI/NO outlet) su grandi problemi e scelte per il futuro del paese.
      La sfida è tutta sul piano squisitamente intellettuale: chi accetta le posizioni demagogiche e farisaiche SI/NO, PRO/CONTRO, BIANCO/NERO facili per portare a casa consensi e coloro che sanno che le scelte pubbliche sono complesse e devono essere affrontate da e con persone disposte al confronto leale e difficile aperto a rinunce e mediazioni. Fu per noi istruttiva l’esperienza sul tema della nuova scuola.
      A conferma di questa certezza acquisita sul metodo ci è stata di grandissimo conforto la presenza e le scelte di Mariagrazia Crespi che ha MATURATO LA DECISIONE di stare a fare l'assessore con la lista e per la gente che l’ha eletta, a costo di essere cacciata e isolata dall'intellighenzia del PD sulbiatese.
      In questa logica di gruppo coloro che hanno maggiore esperienza e conoscenze non prevaricano gli altri bensì danno il loro contributo alla crescita di tutti fino ad avere l'umiltà di mettersi da parte e ritornare soldato semplice, come farò certamente io.
      Le nostre proposte di programma sono chiare, concrete e conosciute dal 2009, chiediamo solo di continuare a conferma del nostro forte mandato popolare.
      Grazie per l’occasione. A presto. Maurizio Stucchi

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  2. Grazie della risposta.
    Rispondo subito (ovviamente per quello che è il mio parere) alla tua domanda: “Chi ha veramente bisogno di un faccia a faccia?“
    Io dico che è la cittadinanza di Sulbiate che ne ha bisogno! (non la lista Sulbiate Insieme, non la lista Sulbiate Democratica e solidale, non la lista Facciamoci in quattro)
    L’incontro non si fa per le altre liste, ma per la cittadinanza di Sulbiate.
    Diritto questo che, ripeto, a mio parere non è sindacabile.
    In corsa potrebbero esserci liste eccezionali fatte da persone che hanno a cuore il paese, o liste composte solo da gente incapace, incoerente o insensibile ai veri problemi.
    Questo non cambierebbe di una virgola la situazione: i cittadini avrebbero il diritto di confrontare le liste insieme e non tramite riunioni autoreferenziali (su tutti i fronti ovviamente)
    Io credo che noi cittadini di Sulbiate abbiamo l'intelligenza e la capacità di discernere da noi stessi, una volta sentito il confronto, chi è veramente dalla parte del giusto e chi veramente ci offre una visione futura del paese che sposa quella che abbiamo in mente noi.
    La gente sa scegliere da sè e non viene ingannata facilmente.
    Non vorrei che per contrastare quello che tu hai (più o meno condivisibile) definito un forte difetto di democrazia, se ne generasse uno ancora peggiore: cioè non consentire ai cittadini di confrontare democraticamente le liste in una serata di discussione e confronto.
    Io credo (e spero) di non essere l’unico a pensarla in questo modo e a non vedere alcuna motivazione abbastanza grande e significativa da anteporsi ad un confronto che sarebbe solo di aiuto per chiarire le idee.
    Mi auguro sinceramente di vedere anche voi agli incontri di confronto organizzati per le prossime due settimane.
    Grazie.
    Matteo Biella

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    1. segue il pezzo di risposta del 15/4....

      La loro tesi assurda sostiene che quando le scelte non coincidono con quelle proposte da una minoranza, si assume che sia stato il Sindaco a decidere in proprio perché gli altri NON CONTANO NULLA ESSENDO PER DEFINIZIONE APPIATTITI SUL PARERE DEL TIRANNO. Su questa tesi Mattavelli e Brioschi (solo loro) ci hanno lasciato dopo il 2009, mentre Fassina e co., non essendo riusciti a imporre le scelte dei 4 del partito agli altri 8 alla civica, hanno iniziato a ricattarci sul falso problema dell’outlet con accordi con l’opposizione e se ne sono andati con le dimissioni.

      Si, caro Matteo, tutto è avvenuto per questo modo curioso di intendere la democrazia e la collegialità e non per questioni di contenuto amministrativo.

      Mentre questo è comprensibile per chi considera il partito il valore assoluto (e per questo giustamente abbiamo pagato l’errore di avere dato fiducia a persone che non la meritavano), non è accettabile per quelli che sono stati al vertice della lista civica. Loro invece di restituire quanto ricevuto e lavorare insieme nella dinamica di gruppo (discutere e portare proposte e fare scelte condivise cercando di convincere e mediare) hanno deciso di lavorare contro le persone che li hanno sostenuti e difesi per anni.

      Ti assicuro che quello che affermo è frutto di una vivace dinamica interna alla lista, di molte persone anche nuove che sperimentano la difficoltà di fare scelte, di avere tutte le informazioni di dettaglio, di identificare soluzioni complesse e non banali (come il Fassiniano: SI/NO outlet) su grandi problemi e scelte per il futuro del paese.

      La sfida è tutta sul piano squisitamente intellettuale: chi accetta le posizioni demagogiche e farisaiche SI/NO, PRO/CONTRO, BIANCO/NERO facili per portare a casa consensi e coloro che sanno che le scelte pubbliche sono complesse e devono essere affrontate da e con persone disposte al confronto leale e difficile aperto a rinunce e mediazioni. Fu per noi istruttiva l’esperienza sul tema della nuova scuola.

      A conferma di questa certezza acquisita sul metodo ci è stata di grandissimo conforto la presenza e le scelte di Mariagrazia Crespi che ha MATURATO LA DECISIONE di stare con la lista e la gente che l’ha eletta, a costo di essere espulsa dal PD. Le nostre proposte di programma sono chiare, concrete e conosciute dal 2009, chiediamo solo di continuare e confermare il forte mandato popolare.

      Grazie per l’occasione. A presto. Maurizio Stucchi

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  3. Caro Matteo

    Scusa, ma nessuna domanda era rivolta a Te.
    E nemmeno impediamo agli altri di incontrarsi e confrontarsi.

    Noi non parteciperemo al faccia a faccia per i motivi che abbiamo cercato di spiegare.

    Siamo pronti ad accettare qualsiasi risultato che verrà dalle prossime votazioni. Non siamo assetati di poltrone.

    Scusa per la veloce risposta.

    Ciao e rinnovo la speranza di vederci ancora.

    Andrea

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