BILANCIO DI PREVISIONE 2012 E TRIENNALE 2012-14
E’ IL “NOSTRO” BILANCIO
SONO I “NOSTRI” INVESTIMENTI
Comunicato stampa n. 1/2012 (dal sito del Comune)
Il Comune approva il bilancio di previsione 2012
Il Commissario straordinario ha approvato il bilancio di previsione 2012 e il pluriennale 2012-2014.
Il bilancio dell’Ente si adegua alle recenti novità normative in materia di tributi con l’introduzione dell’IMU.
A seguito di una nuova contrazione dei contributi erariali, si sono dovute operare azioni di contenimento della spesa corrente, che hanno portato ad incidere con nuove limitazioni nei settori Cultura, Sociale e Terzo Settore.
Il bilancio punta pertanto a una significativa riduzione delle spese correnti che ammontano complessivamente a 2 milioni e 595 mila euro (contro i 2 milioni e 700 mila euro del consuntivo 2010 e i 2 milioni e 740 mila euro delle previsioni definitive 2011).
L’opera di contenimento della spesa, oltre che conseguenza della nuova riduzione dei contributi statali, è stata anche finalizzata all’applicazione dell’aliquota IMU nella misura base del 4 per mille per l’abitazione principale e le pertinenze e del 7,6 per mille per gli altri immobili (con eccezione delle aree fabbricabili la cui aliquota è fissata all’8 per mille) e al mantenimento dell’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF e delle tariffe TARSU già applicata nei precedenti esercizi.
Nell’ottica di valorizzazione del territorio comunale, con il piano delle opere pubbliche si è puntato a due interventi qualificanti quali il restauro dell’immobile ex – Filanda di via Manzoni (in attuazione degli accordi presi con la Provincia di Monza e della Brianza nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto) e la realizzazione della nuova tangenziale Nord a Sulbiate Superiore, destinata a liberare dal traffico pesante il centro.
In particolare il progetto gestionale dell’immobile ex – Filanda sarà redatto con il partenariato di altri Enti ed associazioni di categoria produttive – artigianali.
Obiettivo è la valorizzazione del sito, non solo come prototipo di archeologia industriale, ma nella prospettiva del suo concreto utilizzo, nell’ottica di fornire un’opportunità di crescita e un modello di riferimento per tutto il circondario.
Il bilancio di previsione 2012, che ha ottenuto il parere favorevole del Revisore del Conto, si chiude a 5 milioni e 358 mila euro, finanziati per 2 milioni 807 mila euro da entrate correnti, per 1 milione e 934 mila euro da entrate da investimenti e per 617 mila euro da servizi in conto terzi.
Il Commissario Straordinario, 27 marzo 2012
SU QUESTE SCELTE GIUDICATE ERRATE E NON DEMOCRATICHE
IL 27/12/2011 LE DIMISSIONI EXTRACONSIGLIARI DI 9 CONSIGLIERI
La nascita del GASP ed il Patto di Solidarietà fra Amministrazione e Cittadini.
RispondiEliminaCome ho già avuto occasione di scrivervi, personalmente ritengo che l'Amministrazione Comunale debba svolgere il ruolo di "Mediatore Economico" (soprattutto per quanto riguarda le Utenze ed i Servizi) agendo come una sorta di "Gruppo di Acquisto Solidale Pubblico" (GASP).
In tal modo si possono realizzare obbiettivi di risparmio e di vantaggio economico per le Famiglie ed i Cittadini e parte del risparmio può essere poi versato dalle famiglie / cittadini verso le Casse Comunali (sotto forma di donazione fiscalmente detraibile).
Il tema della Scuola di Infanzia (e Nido) sarà uno degli argomenti principali della campagna elettorale e, in linea con la proposta GASP, vi segnalo una iniziativa realizzata nella città di Modena (sede di Scuole di Infanzia Pubbliche di Eccellenza) dove l’Amministrazione Comunale “OrganizzAttiva” ha contribuito a creare (insieme con le Famiglie) una metodologia di gestione che preservi la Qualità del Servizio e nel contempo permetta di ridurre i cosi per gli utenti e favorire lo sviluppo economico e occupazionale del territorio.
Cordiali saluti.
Massimo De Marco
Privatizzazione degli asili modenesi: vincono i genitori. Nascerà una fondazione
Il comitato Giù le mani dagli asili aveva raccolto 7500 firme in pochi giorni per mantenere pubbliche le scuole d'infanzia che grazie ai vincoli del Patto di Stabilità del governo sarebbero finite in mano ai privati. Il Comune cede e s'inventa una formula "innovativa" di esternalizzazione del servizio che rimane sostanzialmente in mano all'amministrazione. Protestano le associazioni di categoria, ma l'esperimento potrebbe essere ripetuto in altre città d'Italia
Una decisione che la giunta del sindaco Giorgio Pighi aveva preso costretta dal Patto di stabilità, che tra le altre cose limita il turn over al 20%. Ogni 10 dipendenti comunali che vanno in pensione, a Modena come in tutta Italia se ne potranno assumere 2. Una norma che nella pratica rende impossibile mantenere sotto la gestione pubblica del Comune le scuole d’infanzia, fiore all’occhiello dell’istruzione emiliana.
Dopo le proteste dei genitori, gli incontri e gli appelli per modificare le regole del Patto di stabilità in Parlamento, il Comune ha fatto marcia indietro e ritirato una delibera che sembrava praticamente già scritta. L’accordo tra la Giunta e i genitori, riuniti sotto il comitato “Giù le mani dagli asili”, prevede ora la creazione di una fondazione senza fini di lucro che prenderà da settembre in gestione le scuole destinate altrimenti alla privatizzazione. L’idea, nata dall’assessore all’istruzione Adriana Querzé, è stata definita dai genitori “innovativa e di coraggio”, e probabilmente si tratta del primo caso in Italia di questo tipo. E cioè di una fondazione che nasce non per esternalizzare, ma per mantenere pubblico un servizio che il Patto di stabilità avrebbe per forza di cosa dato ai privati.…..assunzione diretta del personale, impossibilità di appaltare servizi all’esterno, contratti equiparabili a quelli dei dipendenti comunali, partecipazione dei genitori nell’amministrazione della fondazione e apertura a eventuali contributi privati.
L’Amministrazione “OrganizzAttiva” (estratto dalla proposta Fotovoltaico per la Scuola inviata al Comune di Sulbiate)
RispondiEliminaSono tempi molto difficili per l’Italia e molte famiglie hanno difficoltà ad affrontare le spese anche per le più basilari necessità quotidiane.
Le famiglie sono tutte “entità separate” , quando si pongono come acquirenti di beni e servizi ed in loro aiuto l’Amministrazione locale può giocare un ruolo rilevante.
Soprattutto per quanto riguarda le utenze ed i servizi l’Amministrazione locale si può porre quale “agente economico di mediazione” di modo da trattare con i fornitori ed ottenere un prezzo che un singolo non potrebbe mai ottenere (qualcosa di molto simile ai Gruppi di Acquisto Solidali).
Faccio alcuni esempi:
• WiFi pubblico gratuito
Come previsto dal Comune di Milano per la zona Expo 2015, l’Amministrazione Comunale potrebbe indire una gara per ottenere la “vera banda larga” (la fibra ottica) a Sulbiate, installare hotspots in tutto il paese di modo da permettere agli utenti di beneficiare di servizi telefonici e multimediali gratuitamente. Gli utenti a loro volta potrebbero disdire tutti i contratti telefonici voce e dati, buona parte dei contratti di tv satellitare e devolvere verso le casse comunali una parte dei soldi risparmiati (eventualmente potrebbe essere richiesto alle famiglie un “contributo di attivazione” a parziale copertura dei costi infrastrutturali).
La stesura della fibra ottica prevede molto probabilmente un accordo sovra comunale (non è detto che vi sia una dorsale / tratta in fibra ai confini del territorio comunale), mentre potrebbe rappresentare una fonte di introiti per le casse comunali sia l’affitto dei tubi dove transiteranno le fibre, sia l’eventuale affitto di banda e/o canali ottici).
• Elettricità e Gas
Similmente la cosa si può fare anche per le forniture di corrente elettrica e quelle di gas (d’altro canto il Comune già lo fa per quanto riguarda la gestione dei rifiuti) dove l’Amministrazione Pubblica agirebbe da “agente mediatore” fra le utenze ed i fornitori di servizi attraverso un contratto collettivo per la fornitura a singoli a prezzi agevolati
• Soluzioni per il miglioramento della Classe Energetica del patrimonio immobiliare esistente
La lodevole iniziativa del Patto dei Sindaci, presentata alla cittadinanza nei mesi scorsi, avrete notato, ha riscontrato un interesse “pressoché nullo”. Tante possono essere le ragioni, anche culturali, ma è fuori di dubbio che “l’argomento principe” che avrebbe potuto “muovere le moltitudini” non è stato ben spiegato: il fattore economico (senza nulla togliere al valore delle dettagliata esposizione del potenziale abbattimento degli inquinanti).
Ecco quindi che l’Amministrazione Pubblica, ancora una volta, potrebbe svolgere il ruolo di “agente mediatore” e, stabilito un capitolato tipo, potrebbe selezionare una serie di fornitori i quali praticheranno ai singoli che aderiranno al “programma di riqualificazione edilizia” prezzi frutto di una trattativa collettiva ( e quindi molto inferiori a quelli che potrebbe spuntare un singolo acquirente).
Nella scelta dei fornitori, si può anche pensare ad un ruolo significativo (fatte sempre salve le prerogative di carattere economico) per quanto riguarda le realtà produttive locali che, oltre ad essere spesso datori di lavoro per i nostri concittadini, versano anche le tasse locali, che aumenterebbero in proporzione all’aumento del fatturato con un beneficio per le casse comunali.
Vanno inoltre presentati in modo chiaro i vantaggi economici derivanti e l’Amministrazione Pubblica potrebbe rimodulare l’imposizione fiscale sulla casa (di prossima introduzione) avendo cura di applicare tariffe agevolate a chi dimora in case con classe energetica migliore.
Cordiali saluti.
Massimo De Marco
Proposta per l’installazione di una Centrale Fotovoltaica sul tetto della scuola (nviata al Comune di Sulbiate il 3 Febbraio 2012) di Massimo De Marco.
RispondiEliminaL’edificio scolastico in sede di costruzione è stato predisposto per l’installazione di un impianto fotovoltaico, cosa che , per motivi a me ignoti (ma immagino prevalentemente economici) non è ancora stata portata a compimento.
I redditizi incentivi erogati in questi anni , e che hanno fatto dell’Italia uno dei principali mercati mondiali per il fotovoltaico, sono stati così perduti.
La proposta prevede il finanziamento dell’opera attraverso una raccolta fondi sia presso le famiglie degli alunni utenti della scuola (sotto forma di una quota per alunno) che attraverso la ricerca di sponsor.
Una prima analisi di fattibilità finanziaria (la redditività è documentata da un business plan preparato da un fornitore che ho interpellato) dimostra che, in particolare nel caso in cui sia l’Incentivo del Conto Energia che il corrispettivo dato dal Risparmio Energetico vengono introitati nel “progetto”, è anche possibile restituire, senza corrispondere interessi, le quote versate dalle famiglie (ad esempio le quote vengono raccolte tutte all’inizio del progetto e vengono restituite individualmente a ciascuna famiglia il cui figlio/a lascia la scuola a fine ciclo), dopo avere finanziato, anno per anno, la scuola con la frazione rimanente del gettito finanziario che si ricava dal progetto.
Dal Business Plan allegato:
Capitale Erogato dalle Famiglie 65890,00
Spese Installazione -65890,00
Incentivo Conto Energia 115795,82
Risparmio Energetico 91592,67
Spese Manutenzione -42840,00
Spese Assicurazione -6800,00
Capitale Restituito alla Famiglie -65890,00
Capitale Erogato alla Scuola 91858,49
Annuo per 25 anni 3674,34
La complessità di questa proposta sta nel trovare la metodologia più semplice per potere restituire alle famiglie le quote versate, mentre è evidente che la prospettiva della restituzione, rappresenterà un notevole incentivo per le famiglie ad aderire al progetto in quanto si tratta di una sorta di “cauzione” e quindi a “costo zero” (a parte i mancati interessi).
Comune e famiglie non hanno ne aggravi ne benefici sostanziali, mentre la redditività per la Scuola è massima.
Esistono altre realtà nelle quali sono stati portati avanti progetti simili ed in particolare vi segnalo il progetto portato avanti dalle famiglie del plesso scolastico di Longhena (una frazione di Bologna).
Due sono le principali differenze rispetto alla mia proposta:
1. I finanziamenti sono stati raccolti dalle famiglie e dagli sponsor ma in entrambi i casi non è prevista la restituzione (si tratta di “donazioni pure”)
2. Il Comune di Bologna ha installato a sue spese la Centrale Fotovoltaica, ha trattenuto interamente il gettito finanziario del Risparmio Energetico ed ha erogato alla scuola, anno per anno, un corrispettivo dato dalla differenza fra quanto introitato con l’Incentivo del Conto Energia, ed il capitale che il Comune ha dovuto erogare per pagare la Centrale Fotovoltaica meno il capitale raccolto da famiglie e sponsor.
Dal Business Plan allegato:
Donazioni Famiglie & Sponsor (40%) 26356,00
Spese Installazione -65890,00
Incentivo Conto Energia 115795,82
Spese Manutenzione -42840,00
Spese Assicurazione -6800,00
Capitale Erogato alla Scuola 26621,82
Annuo per 25 anni 1064,87
L’Amministrazione Comunale introita interamente il Risparmio Energetico = 91.592,67
Poiché la redditività del progetto è comunque garantita, chiunque sia l’attore principale partecipante, questo approccio ha consentito la realizzazione del progetto “indipendentemente” da quale fosse la percentuale dei costi sostenuta dalle donazioni di famiglie & sponsor (inizialmente circa il 40%) .
Naturalmente la valenza del progetto non è data solo dalla sua , peraltro evidente, convenienza economica , ma anche dal valore etico di un progetto che ha come obbiettivo il risparmio energetico ed il miglioramento qualità di vita attraverso la conservazione dell’ambiente.